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Prandelli: "Da 30 anni non vedevo una big cambiare come la Juve. Non era colpa di Allegri"
L'edizione odierna de Il Giornale propone una ricca intervista a mister Cesare Prandelli, tra le altre anche ex commissario tecnico della Nazionale italiana, a sfondo azzurro a distanza di un anno e mezzo circa dal suo annuncio di addio alle panchine: "Quando non sei competitivo ci sono sempre rimpianti, in queste ultime due gare ho visto la personalità per reggere la pressione. Ma Federazione e Lega devono mettere sul piatto la gestione del problema calcio, devono essere due genitori, evitando di litigare". E ancora Prandelli prosegue con la sua ricetta per l'Italia: "Serve un indirizzo tecnico per i settori giovanili. Si è sposato negli anni più un sistema di gioco che la valorizzazione dei talenti. La tattica nei vivai ha rovinato l'improvvisazione".
Il focus dell'allenatore si sposta poi sulla denuncia di Rocco Commisso in merito al reale stato di salute economico dei principali grandi club di Serie A: "Lo dice da quando è arrivato in Italia, ci vuole la forza per rivedere certe cose. Non ho paura del futuro, temo solo di perdere i nostri valori".
Conclusione sui temi prevalenti per le squadre di A, come la gestione dei casi Theo e Leao per il Milan: "Immagine brutta per giocatori e dirigenza. I compagni avrebbero potuto intervenire, l'allenatore forse neanche se ne era accorto". E sulla Juve si slancia: "Da 30 anni forse non vedevo una grande cambiare così tanto. Se l'hanno fatto era per obiettivi irraggiungibili, quindi non era colpa di Allegri".
Il focus dell'allenatore si sposta poi sulla denuncia di Rocco Commisso in merito al reale stato di salute economico dei principali grandi club di Serie A: "Lo dice da quando è arrivato in Italia, ci vuole la forza per rivedere certe cose. Non ho paura del futuro, temo solo di perdere i nostri valori".
Conclusione sui temi prevalenti per le squadre di A, come la gestione dei casi Theo e Leao per il Milan: "Immagine brutta per giocatori e dirigenza. I compagni avrebbero potuto intervenire, l'allenatore forse neanche se ne era accorto". E sulla Juve si slancia: "Da 30 anni forse non vedevo una grande cambiare così tanto. Se l'hanno fatto era per obiettivi irraggiungibili, quindi non era colpa di Allegri".
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