
Chievo, Laterza: “Progetto quadriennale per il professionismo. Pellissier all’area tecnica”
Il nuovo presidente del ChievoVerona Pietro Laterza, imprenditore edile e titolare della Tre Elle Group, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Stampa, facendo una panoramica sul progetto del club veronese per il futuro:
“È la prima volta per me nel mondo del calcio che conta. Fino ad oggi il pallone per me rappresentava il tifo per la Juve e la passione dei miei figli che giocano nel settore giovanile di due squadre della città in cui ho fatto una breve esperienza da dirigente. Proprio seguendo le loro partite ed essendo a contatto quotidiano con le sfide di una società, è cresciuto in me il desiderio di potere dare qualcosa a questo mondo: mi piacerebbe contribuire a cambiare la mentalità degli addetti ai lavori e valorizzare i giovani partendo dalla meritocrazia e dal talento”.
“Non ci è voluto molto per convincermi: il Chievo ha una storia recente straordinaria ed unica in Italia, con Pellissier ci siamo intesi al volo e lui sarà il responsabile dell'area tecnica. Abbiamo fatto un investimento ingente ma la mia non è una speculazione economica, mi sono subito innamorato del Chievo che già guardavo in tv con simpatia ed affetto. Certo, non avrei mai immaginato di diventare presidente di un sodalizio che meno di dieci anni fa giocava contro la Juve in A”.
“Oggi il Chievo milita in Da Sona, vicino a Verona e ha ancora un pubblico fedele: alle partite ci sono 600 tifosi ma in streaming le partite sono seguite da più di 4000 persone. Ripartiremo dalle strutture per tornare nel professionismo con un progetto quadriennale. Porterò della mia città l'organizzazione, la caparbietà, il lavoro duro che paga sempre, sul modello della mia azienda. E poi altre figure torinesi entreranno presto nell'organigramma”.
“È la prima volta per me nel mondo del calcio che conta. Fino ad oggi il pallone per me rappresentava il tifo per la Juve e la passione dei miei figli che giocano nel settore giovanile di due squadre della città in cui ho fatto una breve esperienza da dirigente. Proprio seguendo le loro partite ed essendo a contatto quotidiano con le sfide di una società, è cresciuto in me il desiderio di potere dare qualcosa a questo mondo: mi piacerebbe contribuire a cambiare la mentalità degli addetti ai lavori e valorizzare i giovani partendo dalla meritocrazia e dal talento”.
“Non ci è voluto molto per convincermi: il Chievo ha una storia recente straordinaria ed unica in Italia, con Pellissier ci siamo intesi al volo e lui sarà il responsabile dell'area tecnica. Abbiamo fatto un investimento ingente ma la mia non è una speculazione economica, mi sono subito innamorato del Chievo che già guardavo in tv con simpatia ed affetto. Certo, non avrei mai immaginato di diventare presidente di un sodalizio che meno di dieci anni fa giocava contro la Juve in A”.
“Oggi il Chievo milita in Da Sona, vicino a Verona e ha ancora un pubblico fedele: alle partite ci sono 600 tifosi ma in streaming le partite sono seguite da più di 4000 persone. Ripartiremo dalle strutture per tornare nel professionismo con un progetto quadriennale. Porterò della mia città l'organizzazione, la caparbietà, il lavoro duro che paga sempre, sul modello della mia azienda. E poi altre figure torinesi entreranno presto nell'organigramma”.
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