
Solo un pari contro la Lazio per la Juventus, Zazzaroni: "La nostalgia del corto muso"
"Il corto muso è decisamente preferibile alla musata. Preferibile poiché senz’altro più salutare". Inizia così il fondo di Ivan Zazzaroni presente oggi sulle colonne del Corriere dello Sport, per parlare del pareggio di ieri della Juventus all'Olimpico contro la Lazio arrivato con la rete di Vecino subita al 96'.
Prosegue Zazzaroni, con una punta di polemica ironia: "Se ne dev’essere reso conto anche lo juventino giochista che dopo l’espulsione di Kalulu s’è ritrovato con tutta la Lazio addosso e il timore di dover tornare a casa senza quella speranza Champions coltivata fino allo scadere della prima ora di una partita povera. La partita che la Juve può permettersi in questo momento di evidenti necessità di classifica".
Qualcosa comunque è cambiato in casa Juve, con il cambio di guida tecnica: "Con Tudor il registro è certamente cambiato, la razionalità ha preso il sopravvento su una singolare forma di fantasia/arroganza, ma è anche lievemente peggiorato il rendimento della squadra che viaggia a una media-punti inferiore a quella della fin troppo breve avventura di Thiago: 1,71 contro 1,79. Ora davanti a sé la Juve che insegue disperatamente il quarto posto ha sei punti potenziali - Udinese a Torino, Venezia in Laguna - ma il livello delle sue ultime prestazioni non autorizza pensieri ottimistici. Molto - conclude - dipenderà dal risultato di Bergamo: nel caso in cui la Roma di Ranieri, il cui muso è cortissimo, riuscisse a battere anche l’Atalanta il futuro si tingerebbe di grigio tendente al nero".
Prosegue Zazzaroni, con una punta di polemica ironia: "Se ne dev’essere reso conto anche lo juventino giochista che dopo l’espulsione di Kalulu s’è ritrovato con tutta la Lazio addosso e il timore di dover tornare a casa senza quella speranza Champions coltivata fino allo scadere della prima ora di una partita povera. La partita che la Juve può permettersi in questo momento di evidenti necessità di classifica".
Qualcosa comunque è cambiato in casa Juve, con il cambio di guida tecnica: "Con Tudor il registro è certamente cambiato, la razionalità ha preso il sopravvento su una singolare forma di fantasia/arroganza, ma è anche lievemente peggiorato il rendimento della squadra che viaggia a una media-punti inferiore a quella della fin troppo breve avventura di Thiago: 1,71 contro 1,79. Ora davanti a sé la Juve che insegue disperatamente il quarto posto ha sei punti potenziali - Udinese a Torino, Venezia in Laguna - ma il livello delle sue ultime prestazioni non autorizza pensieri ottimistici. Molto - conclude - dipenderà dal risultato di Bergamo: nel caso in cui la Roma di Ranieri, il cui muso è cortissimo, riuscisse a battere anche l’Atalanta il futuro si tingerebbe di grigio tendente al nero".
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