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Felipe Melo: "Ho sempre amato il soprannome Pitbull. Ma non ero solo brutti falli"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Oggi alle 09:11Serie A
di Simone Lorini

Felipe Melo: "Ho sempre amato il soprannome Pitbull. Ma non ero solo brutti falli"

Cosa sarebbe successe a Felipe Melo senza il calcio? "Forse sarei finito in brutti giri, ma ringrazio i miei genitori per ciò che hanno fatto per me. Papà operaio, mamma casalinga. Sono cresciuto azzannando la vita e le difficoltà", ha detto oggi il centrocampista brasiliano, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in vista di Inter-Juve, gara che vivrà da doppio ex. Del resto, la chiamano Pitbull. "Un soprannome che ho sempre amato, ma la gente si ricorda di me solo per i brutti falli e gli interventi al limite. In realtà, posso dire di aver sempre avuto qualità. Al Mondiale 2010 realizzai l’assist più bello di tutta l’edizione: quello per Robinho contro l’Olanda. Una palla in verticale di venti metri in mezzo ai difensori. Poi venni espulso, e quello si ricordano". Alla domanda per chi tiferà sabato, il centrocampista brasiliano ha risposto che l'Inter è nel suo cuore, ben più della Vecchia Signora. Ha aggiunto di avere ancora a casa la prima pagina della Gazzetta dopo un suo gol al Verona nel 2015, quando andò a baciare la moglie, con la scritta "fuga al bacio". Ha detto che quando Mancini gli chiese di venire, non esitò un momento, e che gli dispiace solo di essere rimasto così poco.