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Calciomercato no stop - Indiscrezioni, trattative e retroscena del 7 settembreTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 01:00Serie A
di Alessio Alaimo

Calciomercato no stop - Indiscrezioni, trattative e retroscena del 7 settembre

MILAN, ADLI IN ARABIA. UDINESE; PEJICIC AL MARIBOR. MANDAS E LA LAZIO, TUTTO NELLE MANI DI SARRI - Sempre più vicino il trasferimento nel massimo campionato dell'Arabia Saudita per Yacine Adli (25 anni), centrocampista classe 2000 finito ai margini del progetto del Milan - tanto da essersi allenato a lungo addirittura con il Milan Futuro, che gioca in Serie D - e nel mirino da qualche giorno dell'Al Shabab, come anticipato già nei giorni scorsi. Come raccolto da TMW, le trattative tra il Milan e il sodalizio saudita per Adli stanno ancora procedendo e sembrano essere entrate in un canale favorevole. L'affare si sta per chiudere sulla base di un trasferimento a titolo definitivo, per il calciatore è pronto un ricco contratto triennale da 6 milioni di euro l'anno, in scadenza il 30 giugno del 2028. L'Udinese di Kosta Runjaic ufficializza una partenza: se in Italia il mercato in entrata è chiuso infatti, in alcuni Paesi esteri è ancora possibile effettuare operazioni. I bianconeri lasciano partire dunque lo sloveno classe 2007 David Pejicic, che si accasa al Maribor in prestito. Dopo il suo arrivo in bianconero nell'estate 2023, ha giocato nella primavera dell'Udinese e ora farà la prima esperienza fra i 'grandi'. Il comunicato dell'Udinese Questo il comunicato del club friulano: "Udinese Calcio comunica di aver ceduto a titolo temporaneo fino al 30 giugno 2026 David Pejicic al Maribor. Da parte del club un grande in bocca al lupo a David per questa nuova avventura". Ad oggi la gerarchia tra i pali della Lazio è ben definita. Provedel titolare con Mandas riserva. Questo vuol dire che le occasioni saranno di meno rispetto alla scorsa stagione, vista l'assenza delle coppe europee, col greco che deve convincere Sarri a schierarlo in campionato attraverso gli allenamenti. Per Mandas - ricorda il Corriere dello Sport - in estate si era fatto sotto il Wolverhampton con un'offerta da circa 20 milioni di euro, ma il blocco del mercato biancoceleste ha complicato la situazione. Sarri dovrebbe confermare Provedel contro Sassuolo e Roma, poi potrebbe cominciare ad alternare i due portieri dalla gara con il Genoa del 29 settembre. Ma o prossimi mesi serviranno per aggiornare e definire la situazione in vista di gennaio. La cessione di Mandas permetterebbe una grossa plusvalenza e una maggiore manovra nella sessione invernale. Le riflessioni appartengono anche alla dirigenza, le strategie potrebbero dipendere pure dalle scelte di Sarri da qui in avanti. Cristiano Piccini lascia il calcio giocato, all'età di 32 anni il difensore cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina, che poi in Italia ha vestito le maglie anche di Carrarese, Spezia, Livorno e Sampdoria il quale ha raccolto anche 3 presenze in azzurro con la Nazionale italiana, appende gli scarpini al chiodo. La decisione di lasciare il calcio l'ha data Piccini stesso attraverso un lungo post social: "Caro Cristiano, ti scrivo da lontano. Da un tempo che tu, adesso, non riesci nemmeno a immaginare. Ti scrivo da spogliatoi che sanno di gloria e di lacrime, da stadi pieni che ti hanno fatto tremare le gambe e da camere d’hotel dove ti sei sentito più solo che mai. Sono il te stesso di oggi. E ho tante cose da dirti. Ti ricordi quando tiravi calci al muro, al campetto dietro casa, convinto che bastasse sognare forte per arrivare in alto? Non avevi niente, se non un pallone e un cuore che batteva per il calcio. Non sapevi quanto sarebbe stato difficile. Eppure non hai mai mollato. Bravo. Volevo dirti che ce l’hai fatta. Hai indossato le maglie che da bambino vedevi solo in televisione. Hai viaggiato il mondo. Hai imparato cinque lingue. Hai vissuto in città che nemmeno sapevi pronunciare. E sì, hai realizzato il tuo sogno più grande: indossare la maglia della Nazionale. Ma non è stata tutta gloria. C’è stato il lato che non ti hanno raccontato. Quello che non vedi nei sogni di un bambino". E ancora, prosegue e conclude la lettera social di addio al calcio di Piccini: "Ti spezzerai. Letteralmente. Il tuo ginocchio destro ti farà conoscere l’inferno. Sarai a un passo dal mollare tutto. Vedrai compagni passarti davanti, contratti svanire, porte chiudersi. Ma sai che c’è? Ti rialzerai. Sempre. Imparerai che il calcio non è solo dribbling e applausi. È anche depressione, solitudine, valigie sempre pronte. È essere un numero per chi ti paga e un simbolo per chi ti ama. Ma soprattutto imparerai che la vita è molto di più di una carriera. Scoprirai l’amore vero. Diventerai padre di due bambini che ti guarderanno come tu guardavi i tuoi idoli. E capirai che il successo più grande non è un trofeo, ma tornare a casa la sera e sentire che, nonostante tutto, sei il loro eroe. Oggi non sei più il ragazzino che credeva di essere invincibile. Sei un uomo. Hai le cicatrici, sì. Ma sono quelle che ti rendono vero. Sono quelle che raccontano la tua storia. E se posso dirti una sola cosa, piccolo mio, è questa: non smettere mai di crederci. Anche quando ti dicono che è finita. Anche quando ti senti perso. Perché ogni volta che sei caduto, è stato solo per imparare a rialzarti più forte. Ti voglio bene. Con orgoglio, Cristiano". FENERBAHCE, IL PRESIDENTE SULL’ADDIO DI MOURINHO: “NON C’ENTRA IL BENFICA”. CHELSEA, CASO STERLING. PSG, KLIMBEMPE IN QATAR -


Il presidente del Fenerbahçe, Ali Koç, è tornato a parlare dell’esonero di José Mourinho, ufficializzato il 29 agosto dopo la deludente eliminazione nei play-off di Champions League contro il Benfica. Intervenuto a Hurriyet, il numero uno del club ha chiarito che non è stato tanto il risultato a determinare la separazione, quanto il modo in cui è arrivata: “Essere eliminati dal Benfica non è stato il problema, ma il modo in cui siamo stati eliminati. Mi ha dato la sensazione che il calcio dell’anno scorso sarebbe continuato”. Koç ha criticato apertamente l’approccio tattico dello Special One, ritenuto troppo difensivo e poco brillante per gli standard del club: “Questo tipo di calcio può funzionare in Europa, ma in Turchia dobbiamo schiacciare i nostri avversari. Segnare 99 gol e fare 99 punti è il nostro codice genetico”. Secondo Spor Arena, la rottura ha radici anche nei rapporti logorati con il consiglio di amministrazione e nell’atteggiamento di Mourinho, accusato di trascurare i giocatori locali come Ismail Yuksek e Irfan Can Kahveci. A pesare anche i risultati interni: nessuna vittoria contro le prime cinque della Süper Lig, sconfitte nei derby con Galatasaray e Besiktas. Nonostante 62 panchine (37 vittorie, 14 pareggi, 11 sconfitte), Mourinho lascia la Turchia senza trofei.


Il legame tra Raheem Sterling e il Chelsea sembra essere giunto al termine, ma una separazione immediata non è affatto semplice. Secondo quanto riportato dalla BBC, risolvere anticipatamente il contratto costerebbe al club londinese circa 35 milioni di euro, una cifra che corrisponde al resto dell’ingaggio dell’ex nazionale inglese. I Blues non sembrano intenzionati a sborsare tale somma. Negli ultimi tempi, ci sono state diverse manifestazioni di interesse: Napoli e Bayer Leverkusen hanno fatto dei sondaggi, mentre dalla Saudi Pro League sono arrivate offerte sostanziose, ma il giocatore le ha rifiutate. Di conseguenza, non si è concretizzato alcun trasferimento e Sterling si trova ai margini del progetto tecnico. Arrivato nel 2022 dal Manchester City, l’attaccante non è mai riuscito a lasciare il segno con la maglia del Chelsea, perdendo progressivamente spazio fino a diventare un “lusso” in panchina. Oggi non fa più parte dei piani della società né di quelli di Enzo Maresca, che ha chiarito di non voler utilizzare chi è destinato a lasciare il club: "Non considero chi deve andare via", ha affermato il tecnico. La situazione per Sterling è diventata particolarmente complicata. Come riportato dal The Sun, l’ex nazionale è stato isolato dal resto della squadra: è stato sistemato in una piccola area separata dello spogliatoio insieme ad altri giocatori in uscita, non può allenarsi con il gruppo né condividere i momenti quotidiani a Cobham. Anche spazi e servizi, come le mense e le toilette, sarebbero divisi per evitare contatti.

"Figlio della regione parigina, Titi, capitano e leader, Presnel Kimpembe rimarrà per sempre un protagonista importante nella storia del Paris Saint-Germain". Con questo messaggio sui social, il Paris Saint-Germain ha ufficializzato la cessione a titolo definitivo del difensore classe 1995 al Qatar Sports Club. "Il club e i suoi tifosi lo ringraziano per tutti questi anni e gli augurano un futuro di successo nella sua carriera", conclude la nota del club parigino. Kimpembe dunque chiude un capitolo straordinario della sua carriera, culminato con la vittoria della Champions League nella scorsa stagione. A pesare sulla decisione sono stati anche i problemi fisici: Kimpembe, 30 anni, non è riuscito a recuperare completamente dalla grave lesione al tendine d’Achille subita nel 2023, che lo ha tenuto ai margini per due stagioni. Già nel 2022 un infortunio al ginocchio aveva limitato il suo rendimento, anche in vista del Mondiale in Qatar, costringendolo a forzare per essere disponibile. Kimpembe ha giocato sempre con la maglia del PSG, indossata per la prima volta 20 anni fa. L'esordio in prima squadra avvenne nella stagione 2014/2015, poi Kimpembe ha formato con Marquinhos una coppia difensiva temibile, memorabile soprattutto per la prestazione contro il Barcellona nel 2017, quando fermò Messi in un match terminato 4-0 per i parigini. Il suo rendimento gli è valso la convocazione nella Francia campione del Mondo in Russia. In totale, Kimpembe ha disputato 241 gare con il PSG, vincendo 20 titoli, tra cui la Champions, e realizzando 3 gol. La sua partenza verso il campionato qatariota segna la fine di un’era, ma il suo nome resterà per sempre nella storia recente del PSG.