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"Riportare in alto la Serie A" non è giocare in Australia. Ma creare una lega competitivaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 08:00Serie A
di Andrea Losapio

"Riportare in alto la Serie A" non è giocare in Australia. Ma creare una lega competitiva

"Il nostro obiettivo è chiaro. Vogliamo riportare la Serie A alla gloria di cui godeva negli anni ’90, quando il calcio italiano era il campionato più seguito, più rispettato e più amato al mondo". Il Como, in una nota ufficiale per invitare 50 tifosi a Perth, in Australia, ha parlato di come cercare di crescere. "Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo evolverci, unirci e fare in modo che la Serie A torni ad essere sulla bocca di tutti. Proprio come abbiamo rappresentato con orgoglio il calcio italiano al The Soccer Tournament (TST) negli Stati Uniti, ora portiamo la stessa missione a Perth. Non si tratta solo di una partita. È una dichiarazione d’intenti, un movimento per ricollegare il mondo alla bellezza, alla cultura e alla passione del calcio italiano". Peccato che è dagli anni ottanta che le squadre italiane siano in tournée ai quattro angoli del globo. Ai tempi i nostri club dominavano in Europa, avevano i migliori calciatori, crescevano esponenzialmente di anno in anno. La realtà è che il Milan è stato per quindici anni con lo stesso fatturato, perdendolo addirittura quando non si è qualificato in Champions League. Idem l'Inter, che poi ha iniziato una transizione con l'arrivo di Suning. La realtà è che le big per anni hanno depredato i diritti televisivi italiani. Con la scusa del bacino d'utenza si davano 20 milioni alle neopromosse, mentre le prime della classe sfioravano i 100. Quando la Premier League, già quindici anni fa, dava 80 milioni all'ultima in classifica e 120 alla prima. C'è differenza, sì, ma anche più agio nel potere costruire una squadra competitiva. Il Como, in tutto questo, può diventare come il PSG? La risposta è sì, ma bisogna spendere. Vero che Como non è Parigi, ma i soldi non sono arrivati di certo dal pubblico, ma con sponsorizzazioni, hype e, soprattutto, soldi. Così si crea una super squadra e un brand, per avere interesse la Cremonese deve potersi comprare giocatori di alto livello: la Juventus nel 2018 aveva a budget 14 dei 20 calciatori più costosi della Serie A. Non è un modello sostenibile e, soprattutto, non diverte.