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Fassone: "Esonero Tudor non è da Juve, obbligherà i bianconeri a ricominciare"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Oggi alle 21:00Serie A
di Daniel Uccellieri

Fassone: "Esonero Tudor non è da Juve, obbligherà i bianconeri a ricominciare"

Marco Fassone, dirigente che ha lavorato per Napoli, Juventus, Inter e Milan, intervenuto ai microfoni di Stile TV, ha parlato anche del momento della Juve, con i bianconeri che oggi hanno esonerato il tecnico Igor Tudor "C’è stato un momento, alla fine dei 9 scudetti in cui l’ambizione della Juve e della famiglia Agnelli, era quella di dire in Italia sto dominando, vorrei essere riconosciuta come una squadra che primeggia a livello continentale. Ha fatto quindi degli investimenti , giusti o sbagliati, per primeggiare in Europa, per competere alla pari con le grandi d’Europa, con Real, Barcellona, Manchester, PSG L’Italia non bastava più, era quasi una passeggiata arrivare a fine campionato. In quel momento le spese sono salite, i costi si sono evoluti, alcune scelte hanno determinato lo spostamento del baricentro che si è spostato a John Elkann rispetto ad Andrea Agnelli e quindi la Juve ha fatto scelte conservative badando ai bilanci e sta ancora facendo fatica a trovare la sua dimensione definita. Sta andando un po' a tentativi, la proprietà oggi però ha una visione di grande attenzione ai costi e contenimento delle spese. Questa nuova sostituzione dell’allenatore non è da Juve, è un nuovo cambiamento che implicherà di ricominciare, col nuovo tecnico che dirà che il mercato non è stato fatto in base alle sue esigenze e che bisognerà attendere il prossimo giugno. De Laurentiis ha deciso sin dall’inizio della sua avventura che il centro delle sue attenzioni si sarebbe spostato sul calcio rispetto al cinema. Ha destinato 5 o 6 anni per imparare tutto ciò che poteva di questo mondo sconosciuto. Credo che dopo di me, quando il Napoli stava diventando una realtà importante perché avevamo vinto e partecipato alla Champions ha iniziato a capire tutte le dinamiche iniziando a gestire personalmente tutto, con Chiavelli, il grande consulente finanziario e fiscale. E’ andato avanti mettendoci la testa e l’impegno perché si fa sentire, decide anche le piccole cose ed è la metodologia dei grandi imprenditori di una volta: essere padroni, ma anche molto presenti. Essere disciplinati senza farsi coinvolgere troppo ed è vincente perché il Napoli non ha problemi, è un bel modello da guardare”.