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Cobolli Gigli: "Alla Juve parla un azionista, non un membro del CdA. Il problema è in alto"TUTTO mercato WEB
© foto di Filippo Gabutti
ieri alle 21:45Serie A
di Pierpaolo Matrone

Cobolli Gigli: "Alla Juve parla un azionista, non un membro del CdA. Il problema è in alto"

Nuovo capitolo alla Juventus: via Igor Tudor, dentro Luciano Spalletti, presentato oggi ufficialmente in conferenza stampa. Ma, secondo Giovanni Cobolli Gigli, il problema del club bianconero non è l'allenatore. Anzi, è più profondo. L'ex presidente del sodalizio piemontese si è espresso così ai microfoni di ! Station Radio circa il momento in casa Juve: “Per uno juventino come posso essere io da più di settant’anni, non è stato piacevole assistere al marasma che si è creato nella Juventus, prima con un allenatore e poi con un altro. A mio modesto avviso, nella società manca una mente dirigente al di sopra di tutto, una figura capace di dare una linea chiara e coerente". Cobolli Gigli rincara la dose: "Oggi chi parla per la Juventus è un azionista, ma non un membro del Consiglio di Amministrazione, e questa debolezza ai vertici decisionali ha probabilmente portato a questa situazione. Cito ad esempio un commento di Del Piero, che ha detto che il problema non è l’allenatore, ma chi sta più in alto: condivido pienamente. Tudor, a mio giudizio, ha fatto un buon lavoro. Ha accettato una sfida difficile quando ha deciso di venire alla Juventus, riuscendo miracolosamente ad entrare in Champions. Inoltre, in alcune partite, come quella contro l’Inter o contro il Real Madrid, la squadra ha mostrato un bel gioco". L'avvicendamento in panchina, però, è stato giusto per l'ex presidente bianconero: "Detto ciò, probabilmente era necessario un cambiamento, perché si era creato qualcosa che non funzionava, forse anche all’interno dello spogliatoio. È arrivato Spalletti: mi auguro che sia lo Spalletti di Napoli, quello che si chiudeva in una stanza a Castel Volturno e pensava solo alla squadra, 24 ore su 24. Se farà lo stesso alla Juventus, ben venga. Se invece si comportasse come con la Nazionale, non andrebbe bene a nessuno. Anche Capello ha detto la sua: secondo lui è stato ridicolo cambiare allenatore dopo poche giornate e ha aggiunto che, Spalletti, non deve essere testardo. Effettivamente Spalletti ieri ha detto a Perin: ‘Dipenderà da voi’. Mi auguro davvero che non sia lo Spalletti della Nazionale, perché quello purtroppo ha fatto una figura meschina, per lui e per noi italiani.”