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Rui Costa: "Ho imparato l'italiano con Eros Ramazzotti e Laura Pausini"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 15:26Calcio estero
di Gaetano Mocciaro

Rui Costa: "Ho imparato l'italiano con Eros Ramazzotti e Laura Pausini"

Lunga intervista concessa dal presidente del Benfica, Manuel Rui Costa, nella quale ha rievocato il suo lungo periodo in Italia, prima da giocatore della Fiorentina e poi del Milan. Ecco le sue parole a Benfica FM: E in Italia, anche la musica italiana ha avuto un impatto? "Ho imparato l'italiano ascoltando Eros Ramazzotti e Laura Pausini...". Un aneddoto legato a Laura Pausini "Quando sono arrivato [in Italia], il giorno dopo sono andato a fare uno stage con un collega della Fiorentina, e un album di Laura Pausini era appena uscito, e il mio compagno di stanza lo ascoltava sempre. E ho iniziato ad apprezzarlo, ad amarlo. In Italia, lo trasmettevano sempre. E ho finito per imparare un sacco di parole e ho iniziato a parlare italiano da lì. Abbiamo persino fatto un concerto di Laura Pausini solo per noi in hotel, due o tre canzoni". Sul cibo italiano Mi piace molto il cibo italiano, la pasta, tutti i modi di mangiare la pasta. Ma sono molto portoghese in termini di piatti. La adoro. Per quanto riguarda la mia professione, dovrei stare un po' attento, per quanto riguarda il mio fisico, non tanto, ma sono un amante della cucina portoghese". Un aneddoto legato al cibo in Italia "I miei genitori mandavano spesso il baccalà in Italia... Durante i 12 anni che ho trascorso in Italia, ho mangiato quasi sempre cibo portoghese. Avevo portoghesi che lavoravano con me... Certo, non potevo mangiarlo nei ristoranti, ma il baccalà è una delle cose che più mi piace e che mangiavo più spesso in Italia. Il baccalà arrivava preparato in quasi tutti i modi. Ce ne sono uno o due che non mi piacciono tanto, ma mi piace quasi tutto. Spesso mi facevano mangiare il purè di patate, e non mi piace, per esempio... Ma non c'è un cibo che detesti o odio, ho un buon appetito". Sull'esperienza italiana "Sono stato felicissimo, 12 anni meravigliosi, due città e club fantastici che mi hanno dato tanto. Gruppi di lavoro che porterò con me per tutta la vita, colleghi che porterò con me per tutta la vita. Più titoli al Milan, mentre nella Fiorentina c'era più passione per la propria città. Di solito torno? Non quanto vorrei o desidererei, il tempo non me lo permette e nemmeno gli impegni che abbiamo qui. E anche un po' di nostalgia, anche troppa, e quando vado soffro un po'. Ho un problema che hanno quasi tutti quelli che hanno lavorato all'estero e si sono fatti degli amici, perché poi quando torniamo non vediamo nemmeno un terzo delle persone". Sui bei ricordi "Quei 12 anni hanno segnato la mia vita e la mia carriera. Mi piace stare con i miei amici, ma sono passati così tanti anni, si diventa così intimi con così tante persone, e io non riesco a stare nemmeno con un terzo di loro. E questo a volte mi fa male, non posso stare con tutti. Mi piace conservare i bei ricordi". Un aneddoto legato a Eros Ramazzotti "Eros è un tifoso della Juventus. Gli ho chiesto se sarebbe venuto a vedere la nostra partita a Torino e gli ho detto che, come presidente, ho già vinto lì due volte... Ha fatto i migliori auguri alla radio e alla mia presidenza." Sull'usanza dei saluti con i baci, anche tra uomini, in Italia "La mia prima esperienza in questo senso è stata quando ho firmato il contratto con la Fiorentina. Quando ho firmato, lui è venuto a darmi un bacio e io mi sono allontanato. Poi è diventata di nuovo un'abitudine. È una cosa molto italiana. La uso solo lì, ma posso dire, e oggi siamo in un'epoca completamente diversa, che ho molti ex compagni di squadra che saluto quasi come fratelli e con un bacio. Persino i nostri giocatori, quando si comportano bene..."