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Fiorentina, Vanoli: "Con la Juventus voglio ferocia. Gosens non ci sarà. Kean è recuperato"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:27Serie A
di Niccolò Righi

Fiorentina, Vanoli: "Con la Juventus voglio ferocia. Gosens non ci sarà. Kean è recuperato"

In casa Fiorentina è il giorno di anti vigilia della super sfida contro la Juventus, in programma al Franchi sabato pomeriggio alle ore 18:00 e valida per la 12^ giornata di Serie A. Alle 12:00 all'interno del 'Wind3 Media Center' del Viola Park prende la parola il tecnico dei viola Paolo Vanoli. Segui la conferenza stampa in tempo reale su TuttoMercatoWeb. Ore 12:00 - inizio della conferenza stampa Può essere la partita della svolta contro i rivali della Juventus? "Non parlerei di svolte ma sappiamo che la gara vale tantissimo per i tifosi. Ho detto precedentemente che la strada sarà lunga e domani vorrei vedere un grosso impegno e una ferocia all'interno della partita, senza abbattersi nei momenti di difficoltà, che ci saranno. Voglio che reagiamo nei momenti negativi e che i giocatori si concentrino sul presente, azione dopo azione per fare il meglio. L'umiltà dei vincenti è sapere oggi dove sei e dove i piccoli passi ti possono portare". C'è qualcosa in particolare che la preoccupa? "La mia preoccupazione è far capire oggi dove siamo. A Genova c'è stato un primo, piccolo, passo, ma per ottenere dei grandi successi dobbiamo accettare un percorso a 'montagne russe'. Dobbiamo uscire da questa situazione in modo unito, i giocatori devono capire in primis cosa fare in campo, e secondo che siamo parte di una grande famiglia. Io chiedo al popolo viola di esserci vicino per uscire, ma noi dobbiamo essere dei trascinatori di tutto questo". Come stanno gli infortunati? "Gosens ha lavorato a parte e non ci sarà per questa partita. Per il resto, ci sono i nazionali di cui dobbiamo valutare diversi aspetti. Sono contento di Comuzzo e Fortini. Dovremo tenere conto dello stato psicologico di Gudmundsson che è andato fuori dal Mondiale, e di Dzeko che è andrà ai playoff". Il gruppo ha capita la sua mentalità? "Ho trovato un gruppo che ha voglia di uscire da questa situazione: l'ho visto da questa settimana di doppie sedute, che ho fatto anche per conoscere i ragazzi, starci insieme e parlarci. Adesso però dobbiamo abbandonare l'io e cercare il noi: da questa situazione si esce da squadra. Dobbiamo ascoltare il compagno, capire di ciò che ha bisogno e capire tutti le fasi della partita. Non dimentichiamoci però che la squadra è giovane e non è facile reggere le pressioni della piazza". Ranieri sarà ancora il capitano della Fiorentina? "Per me ci sono state critiche eccessive anche da parte di tv importanti. Con lui ho parlato e gli ho detto che se fossi stato prima l'allenatore gli avrei dato la fascia. Il capitano si fa in tante maniere: perché è un leader, per longevità... A lui ho detto che è capitano perché è un esempio di lavoro, che dal settore giovanile, nonostante tutti dicessero che non fosse pronto, è arrivato lì e si è conquistato il posto. Quando ero a Venezia chiamai Pradè per chiederglielo ma Daniele mi disse che voleva aspettare. Lui si è conquistato tutto ciò e lo difenderò fino alla morte. Adesso è bene che si prenda le critiche, ma per me non è in discussione la fascia a Ranieri. Non credo che cambiando capitano vinceremmo ogni partita, io non voglio dare la colpa ad un ragazzo. Lui però deve capire il come l'ha raggiunto, ecco perché viene criticato: la gente non gli riconosce più il modo in cui è diventato capitano". Kean è in grado di giocare? Come lo vede? "E' perfettamente recuperato dopo un problema alla tibia. Questa settimana si è allenato in gruppo. Di Moise sono andato a vedere le partite della Nazionale e penso sia un giocare completo e di qualità. Può giocare da solo o con una punta accanto, ma io non sono legato ad un sistema di gioco. Moise ha caratteristiche che vanno sfruttate e può giocare in modi diversi a seconda della partita. I nostri 4 attaccanti sono complementari, anche Piccoli e Kean sono abbinabili. Dipende sempre dalla voglia che uno ha di mettersi a disposizione del compagno ed è ciò che voglio che accada. Io oggi ho bisogno di tutti". Che gruppo è il suo staff? "Cavalletto è un ragazzo che conoscevo da tempo. A Padova fece grande esperienza con Farioli ed era da tanto tempo che lo conoscevo, nonostante i percorsi diversi. Oggi avremo la fortuna di collaborare insieme. Il mio staff solitamente lo completo con persone che hanno competenze diverse, internazionali, perché voglio confrontarmi con tante idee. Ho portato un ragazzo che è stato a Barcellona e Tottenham, uno che parla diverse lingue... sono tutte persone intelligenti e preparate. Nel calcio di oggi è fondamentale dialogare ed entrare in sintonia con i calciatori". Cosa ha visto di diverso nella Juventus di Spalletti? "Incontriamo un allenatore che stimo, con cui mi sono confrontato spesso, soprattutto l'anno scorso quando era CT. Nelle telefonate che abbiamo avuto mi ha sempre dato grandi spunti e grandi idee. Ha avuto l'intelligenza di non stravolgere la Juve ma mi aspetto che possa cambiare il sistema di gioco e tornare al 4-3-3 che è il suo dogma e che lo ha portato a vincere il campionato contro il Napoli. Quando cambi allenatore è pericoloso perché ci sono poche partite da analizzare, per questo dovremmo essere bravi a capire cosa succede nel corso della partita". Ore 12:27 - termina la conferenza stampa