Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / juventus / Serie A
Futuro e aneddoti, Rabiot a 360° sul Milan: "Scudetto? Non ho tatuaggi, ma potrei farne uno..."TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 13:37Serie A
di Tommaso Bonan

Futuro e aneddoti, Rabiot a 360° sul Milan: "Scudetto? Non ho tatuaggi, ma potrei farne uno..."

"Qui mi sono trovato bene subito: abbiamo fatto finora un bel percorso in campionato e spero di continuare così a livello personale e di squadra". Parole di Adrien Rabiot, che in una lunga intervista a Sky Sport tocca tantissimi temi fra attualità, amarcord e prospettive future. "Se mi aspettavo già di essere a questo buon punto in campionato? All'inizio non lo sapevo con precisione, perché c'erano tanti nuovi giocatori. Oggi vedo la squadra lavorare bene, abbiamo seguito da subito il lavoro che chiedeva il mister. Poi secondo me avremmo potuto fare qualche punto in più, anche se è difficile giocare tutte le partite allo stesso livello e su questo dobbiamo lavorare". Milan grande con le grand, ma con le piccole avete un po’ di difficoltà. "Sbagliamo a livello mentale l'approccio delle partite, magari ci rilassiamo un po' troppo pensando anche di aver fatto già qualcosa di grande. Alla fine puoi pagare questa cosa, quindi dobbiamo cercare di ritrovare questa solidità e provare a mantenere lo stesso livello contro tutte le squadre. Magari dobbiamo anche noi giocatori più esperti dare un po' più di voce ai giocatori più giovani. So che non è facile per tutti giocare a questo livello in un club come il Milan che punta a grandi cose e devi sempre essere sul pezzo, ponti. La gente chiede tanto ed è normale per una squadra come il Milan. Ma questo ti fa diventare un giocatore forte, un grande giocatore internazionale o meno". Lo scudetto è un solo un sogno? "È difficile con una squadra come la nostra, perché come pochi giocatori hanno vinto e sono abituati a puntare a vincere un campionato che è lungo e difficile. Finire tra i primi quattro è l'obiettivo generale del club e lo sappiamo. Personalmente, punto a qualcosa di più grande, perché non è che se puoi ottenere dieci ti puoi accontentare di sei o sette. Dobbiamo mettere tutto quello che abbiamo, giocare tutte le partite al cento per cento, evitare di perdere punti per strada, continuare a lavorare perché il campionato è ancora lungo e non siamo neanche a metà. Quello che abbiamo fatto per il momento è buono ma non basta". Ma non è impossibile pensare al primo posto? “No, non è impossibile. Quello che io dico e che dico anche agli altri è che dobbiamo avere questa mentalità di voler andare anche più alto. Dobbiamo far capire quanto è bello vincere ai nostri compagni meno esperti. Qui al Milan lo è anche di più. Quindi dobbiamo avere questo in testa". C’è qualche giocatore di questa squadra che magari non conoscevi e ti ha stupito a livello calcistico? “Per me, ha tanta qualità e potenzialità Loftus-Cheek. È un classe ‘95 come me, quindi l'ho sempre visto giocare. Ha un potenziale incredibile, lo vedo anche in allenamento e secondo me potrebbe fare molto di più. Se devo dire un giocatore veramente forte in questa squadra, anche perché ci ho giocato contro, è lui”. Rabiot tocca anche il tema Rafa Leao. "È giusto dire che anche lui ha potenzialità: è forte, l'ha dimostrato. Ma da quello che ho visto quando sono arrivato adesso, è già cambiato. A livello dell'atteggiamento in campo già c'è qualcosa di diverso e tutto inizia da qui: deve mantenere questo aspetto. È un giocatore con tanta qualità e lo sappiamo bene: deve continuare a crescere. Poi dipende da lui, a livello proprio mentale, capire dove vuole arrivare". L'amicizia con Mike Maignan. "Lui mi ha parlato anche tre, quattro anni fa: ha provato a farmi venire al Milan. È un amico ma soprattutto è un giocatore forte, fortissimo: portieri di questo livello sono pochi nel calcio. Poi su tutto quello che c'è intorno a questo io non entro, ma come giocatore del Milan ovviamente spero che rimanga, ha la fiducia e la stima di tutti i compagni: è amato da tutti perché è una persona vera. Abbiamo bisogno di lui, abbiamo visto in questo inizio di campionato cosa può fare, come anche lui possa decidere le partite. Poi non so cosa succederà, ma è al Milan da tanti anni ed è uno che conta". Allegri più di un tecnico. "Secondo me la cosa che ha cambiato il Milan dall'anno scorso a quest'anno non è un giocatore, non è la squadra, ma è proprio l'allenatore con il suo staff. Conosciamo tutti Allegri: è bravo, è molto importante per una squadra avere un allenatore così bravo a livello sia di calcio, sia umano. Sappiamo che il calcio non è solo una questione di gambe e questo il mister l'ha capito da tanto. È vero, con lui c'è un rapporto diverso: mi ha parlato da subito molto, mi ha aiutato a livello della mentalità. Lui mi capisce, a volte anche senza parlarci. E questo non capita con tutti". Com'è giocare in casa a San Siro? "La tifoseria del Milan è stupenda, a me piace giocare in questo ambiente e per questo dobbiamo essere consapevoli di tutto quello che c'è intorno a noi. Lo dobbiamo avere in testa ogni volta che entriamo in campo, sia a San Siro sia quando giochiamo in altri stadi". Quando eri piccolo è vero che c'era stata l'ipotesi di venire a giocare con il Milan? “Sì, è vero. Non mi ricordo esattamente la stagione, ma ci siamo parlati senza trovare l’accordo”. Hai detto adesso che il Milan è qualcosa di grande, perché? “Perché è conosciuta in tutto il mondo. L'abbiamo visto anche a Riad per esempio. O in America, ci sono tanti tifosi e questo ti fa capire la grandezza del club, tutta la sua storia. Quando venivo con la Juve non mi rendevo conto esattamente di questo, oggi che sono al Milan vedo i tifosi allo stadio, fuori e capisco cosa sia il Milan” E a proposito di fare la storia: hai pensato a come potresti festeggiare, nel caso in cui doveste vincere lo scudetto? “Il mio sogno è di fare di tutto per vincere quest'anno e poi di continuare a crescere, perché ci sono sempre margini. Non ho tatuaggi ma potrei farne uno se dovessimo vincere il campionato. Sarebbe un tatuaggio ancora più importante. Mi ritengo una persona che ragioni molto prima di fare le cose. E, sì, per una vittoria del genere potrei proprio pensarci…".