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Speciale scouting. Come funziona il modello Juventus, un riferimento nel mondoTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 12 novembre 2020, 11:00Serie A
di Marco Conterio

Speciale scouting. Come funziona il modello Juventus, un riferimento nel mondo

Nove Scudetti di fila non arrivano per caso. Sono frutto di una programmazione che arriva dal basso. Di ricerca, di osservazione. Per questo il comparto scouting della Juventus ha avuto un peso determinante per la riuscita del progetto e per il percorso bianconero. Come un tassello determinante nel mosaico, con responsabili che hanno poi spiccato il volo e che sono diventati direttori sportivi di potenze internazionali come Javier Ribalta e Pablo Longoria. Tutti col coordinamento di Fabio Paratici, responsabile dell'area sport, nella nuova organizzazione societaria di Andrea Agnelli, con Federico Cherubini head of football. Adesso è il turno del nuovo scouting manager, Matteo Tognozzi, italiano e con un percorso europeo che lo ha visto a San Pietroburgo, Amburgo, Leverkusen. Una squadra completa in ogni settore, con Claudio Chiellini trait d'union tra prima squadra e Under 23.

La Juventus è un modello internazionale Lo scouting bianconero ha fatto proseliti anche perché è strutturato in settori ben definiti. C'è un mercato e dunque un'area scouting di 'elite', con Lorenzo Giani che è da oltre dieci anni con Paratici e altri quattro scout. Poi c'è lo scouting che riguarda gli Under 20 a livello internazionale e se per i 'top' la concorrenza riguarda le grandissime squadre a livello internazionale, per il secondo Juventus è conscia che i competitor abbiano un raggio più ampio. Monaco, Porto, Dortmund, Salisburgo, tutte squadre con un planning aggressivo a livello di scouting e di acquisizione dei profili. Per questo il coordinatore responsabile, Graziano Ursino, col suo team di tre scout, è molto attivo.


Regina d'Italia Da sempre, la Juventus monitora a tappeto i campionati italiani. Uno scouting coordinato da Mattia Notari a capo di una squadra di undici. Un range di monitoraggio che va dai ragazzi al primo tesseramento, dunque dai 2007 fino ai giovani a cavallo tra Primavera e Under 23. Non solo: Juventus segue a tappeto anche tutti i giocatori in prestito con ben tre uomini e c'è anche un'area scouting dei portieri coordinata da Claudio Filippi. Una novità a livello italiano ma un settore considerato fondamentale dalla società per la ricerca di portieri visti e visionati da esperti del settore.

Tripla strategia Juventus viaggia così su tre binari diversi. Il primo è quello della ricerca di giocatori che siano capitali tecnici, giocatori che mantengano alto il livello della prima squadra e da qui lo scouting d'elite dove oltre al coordinamento di Tognozzi c'è forte la filosofia e l'occhio di Paratici. Poi c'è quello dell'Under 20 che è il secondo binario. Perché il giocatore può rappresentare due valori: tecnico o economico. Per questo la ricerca del calciatore è volta anche alle potenzialità non solo sul campo ma anche al trading, cosa che vale oramai per gran parte delle società al top nel mondo. Il terzo aspetto è quello dell'Under 23: l'obiettivo di Juventus di arrivare in B non è solo di prestigio e tecnico ma anche e soprattutto legato al mercato. In Serie C il target dei giocatori e degli investimenti è certamente di gran lunga inferiore a quelli che potrebbero esser presi per la cadetteria. In B anche lo scouting si sposterebbe su calciatori di fascia più alta, quelli ancora acerbi per la prima squadra ma pronti per un salto importante nel professionismo italiano.