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C'erano tutti gli ingredienti per la serata perfetta ma non è la stessa Italia dell'EuropeoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 13 novembre 2021, 08:00Il corsivo
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato allo stadio Olimpico (RM)

C'erano tutti gli ingredienti per la serata perfetta ma non è la stessa Italia dell'Europeo

C'erano tutti gli ingredienti per la serata perfetta. C'era una cornice straordinaria, quella dell'Olimpico e dei suoi 50mila tifosi. C'era la voglia festeggiare, di chiudere virtualmente il discorso qualificazione al Mondiale laddove è iniziato quello del fantastico Europeo e di andare poi a Belfast per fare anche qualche esperimento di formazione. C'era la voglia, ferma, di scacciare i fantasmi di quattro anni fa. C'era grande entusiasmo, voglia e convinzione. C'era tutto questo ma poi è iniziata la partita. E la gara ha raccontato un'altra storia perché la Svizzera nei primi 20 minuti ha preso di sorpresa gli azzurri, li ha messi sotto, è passata in vantaggio e ha anche sfiorato il raddoppio. L'Italia ha poi pareggiato già nel primo tempo, ha dominato la ripresa e ha avuto con Jorginho dagli undici metri l'occasione per ribaltare la situazione: il regista degli Azzurri ha sbagliato ancora una volta dal dischetto, e la gara è finita 1-1.

Perché però quell'approccio? E' la prima domanda che oggi, alla ripresa degli allenamenti, il ct Mancini dovrà fare i suoi ragazzi. L'Italia quasi pensava che il dominio il gioco fin dai primi minuti fosse un qualcosa di scontato, di automatico, ha esposto il fianco alla Svizzera e alla velocità di Okafor ed è andata in apnea per almeno 20 minuti. Una convinzione errata, frutto forse anche di una fiducia post-Europeo che può sfociare in presunzione se mal indirizzata. Figlia soprattutto di una squadra che oggi - per uomini e condizione fisica - non è quella dell'Europeo.
Mancini in corso d'opera ha dovuto rinunciare a quattro giocatori: prima delle convocazioni, sempre per infortunio, ne aveva lasciati a casa altri quattro. Anche però chi è sceso in campo non era al meglio e si vedeva. Barella è sembrato l'ombra di sé stesso: ha recuperato in fretta dall'ultimo infortunio ma non andava alla sua solita velocità. Stesso discorso per il Gallo Belotti: Mancini aveva predetto per lui 60-65 minuti, ne ha giocati 58 ma già dai primi istanti della ripresa il Gallo era sulle gambe, non riusciva più a pressare. La difesa è andata subito in difficoltà perché il centrocampo copriva meno e perché, finché ce l'ha fatta, Okafor ha sistematicamente allungato gli azzurri. Una squadra che oggi non è la stessa dell'Europeo: per uomini, per determinazione, soprattutto per condizione fisica.


Tutto quindi rimandato a lunedì. L'Italia rispetto alla Svizzera partirà da un vantaggio nella differenza reti di due gol. Ma avrà anche lo scontro più difficile, in Irlanda del Nord. A Belfast intanto bisognerà vincere, poi se possibile farlo bene per evitare che una goleada della Svizzera in casa contro la Bulgaria possa dare un sapore amaro anche al successo. La partita di ieri ha dimostrato che qualcosa va cambiato, che Tonali e Berardi stanno bene e vanno schierati fin dall'inizio. Per il resto servirà una squadra concentrata fin da subito, non come accaduto ieri. E magari anche un po' di precisione e fortuna in più negli episodi decisivi: ne abbiamo avuta e tanta all'ultimo Europeo, sta sistematicamente mancando da settembre in avanti.