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La Juve a Friburgo si appoggia a Vlahovic e alla sua voglia (e necessità) di riscatto
Il raggiungimento dei quarti di finale di Europa League non può che essere uno degli obiettivi minimi della Juventus di Massimiliano Allegri per questo finale di stagione dopo la cocente delusione rimediata a novembre per via dell’eliminazione ai gironi di Champions League. Davanti a sé Madama ha la vittoria per 1-0 da difendere all’Europa Park Stadion di Friburgo e dunque due risultati su tre che la porterebbero tra le migliori otto della seconda competizione d’Europa. E il caposaldo, nonché punto d’appoggio della squadra, dovrà essere quel Dusan Vlahovic a caccia del gol da 28 giorni.
Chiesa e Di Maria a mezzo servizio: la Juve sulle spalle di Vlahovic.
Le notizie dalla vigilia non sono state totalmente positive in casa Juventus: da una parte il recupero, quantomeno per la panchina, di Federico Chiesa, dall’altra il ritardo nel rientro a completa disposizione di Angel Di Maria ancora alle prese con dei fastidi rimediati una settimana fa nella sfida da lui decisa. Così senza il Fideo il peso delle responsabilità offensive non possono che cadere tutte sulle spalle (larghe) del numero nove. Che guiderà l’attacco e la squadra ben consapevole di quanto segnare possa mettere ancor più in discesa la qualificazione ai quarti di finale di Europa League dall’alto della vittoria dell’Allianz Stadium.
L’ultimo gol proprio in Europa League: la necessità di sbloccarsi di DV9.
Per ricordare l’ultima esultanza di Vlahovic tocca tornare indietro di un mese esatto e riguardare il perfetto filtrante di Di Maria, l’assist di Chiesa e l’appoggio in rete del classe 2000. Tanto, troppo tempo per uno come lui abituato a segnare a raffica e ad alimentarsi grazie alla vibrazione della rete. Dusan Vlahovic su cui si è soffermato Allegri in conferenza stampa: “Non è nervoso, è rimasto dispiaciuto per non aver segnato nell’ultima gara. Sta giocando con continuità, fisicamente è cresciuto e sono convinto che tornerà presto al gol”. Sei partite a secco da mettersi il prima possibile alle spalle per se stesso e per la squadra che questa sera ha grande necessità del suo punto di riferimento offensivo.
Chiesa e Di Maria a mezzo servizio: la Juve sulle spalle di Vlahovic.
Le notizie dalla vigilia non sono state totalmente positive in casa Juventus: da una parte il recupero, quantomeno per la panchina, di Federico Chiesa, dall’altra il ritardo nel rientro a completa disposizione di Angel Di Maria ancora alle prese con dei fastidi rimediati una settimana fa nella sfida da lui decisa. Così senza il Fideo il peso delle responsabilità offensive non possono che cadere tutte sulle spalle (larghe) del numero nove. Che guiderà l’attacco e la squadra ben consapevole di quanto segnare possa mettere ancor più in discesa la qualificazione ai quarti di finale di Europa League dall’alto della vittoria dell’Allianz Stadium.
L’ultimo gol proprio in Europa League: la necessità di sbloccarsi di DV9.
Per ricordare l’ultima esultanza di Vlahovic tocca tornare indietro di un mese esatto e riguardare il perfetto filtrante di Di Maria, l’assist di Chiesa e l’appoggio in rete del classe 2000. Tanto, troppo tempo per uno come lui abituato a segnare a raffica e ad alimentarsi grazie alla vibrazione della rete. Dusan Vlahovic su cui si è soffermato Allegri in conferenza stampa: “Non è nervoso, è rimasto dispiaciuto per non aver segnato nell’ultima gara. Sta giocando con continuità, fisicamente è cresciuto e sono convinto che tornerà presto al gol”. Sei partite a secco da mettersi il prima possibile alle spalle per se stesso e per la squadra che questa sera ha grande necessità del suo punto di riferimento offensivo.
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