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FOCUS - Lazio, primi tempi buttati: numeri shock, la rabbia nel finale non sempre basta...TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
martedì 18 dicembre 2018, 07:30Editoriale
di Laura Castellani
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Laura Castellani - Lalaziosiamonoi.it

FOCUS - Lazio, primi tempi buttati: numeri shock, la rabbia nel finale non sempre basta...

Pubblicato il 17/12 23.22

Approcci sbagliati, amnesie, minuti sul campo con la testa ancora in spogliatoio: troppe volte la Lazio ha pagato per aver regalato il primo tempo agli avversari. Gol presi nei primi quarantacinque minuti di gara, più la difficoltà nel reagire e trovare il pareggio prima del duplice fischio dell'arbitro: in campionato è capitato con il Chievo, la Sampdoria, l'Atalanta questa sera. Al termine della partita con i clivensi, Simone Inzaghi trovava solo parole di incredulità: "Una prima parte di gara così non l’avevamo mai fatta, in questi tre anni. Giusto pareggiare dopo un primo tempo del genere". I numeri confermano questo trend e fanno scattare l'allarme: come sottolinea Lazio Page, se le partite terminassero al 45esimo minuto di gioco, oggi i biancocelesti sarebbero a +2 punti dalla zona retrocessione. 

LAZIO, PRIMI TEMPI DA DIMENTICARE - Per fortuna, le partite non terminano a fine primo tempo. Una volta rientrati in campo, dopo l'intervallo, c'è tempo e modo per provare a mettere una toppa sulle brutte prestazioni. Ma non sempre capita, nonostante la grinta, la fame e le occasioni create: per questo cestinare 45 minuti, sbagliare atteggiamento, possono risultare letali. Contro l'Atalanta, i capitolini prendono gol al secondo minuto. La scarsa concentrazione di 120 secondi compromette tutta una partita, costringendo i biancocelesti all'inseguimento di un gol (annullato) che arriva solo nel recupero. Il punto è tutto qui: i biancocelesti hanno incassato, finora, 10 reti nel primo tempo - con un'impennata tra il quindicesimo e il trentesimo minuto, in cui i capitolini hanno rimediato ben cinque gol - e 9 nel secondo. Un solo centro di differenza non peserebbe così tanto, se non coincidesse con la poca incisività biancoceleste nei primi 45 minuti: sono solo 7 le reti realizzate dalle aquile.

GOL SUL FINALE - Negli ultimi 15 minuti delle partite, invece, i capitolini sono riusciti ad arrivare in porta sei volte, siglando anche gol determinanti come quello di Correa contro il Milan, grazie al quale la Lazio ha conquistato il pareggio con i rossoneri. Nell'ultima mezz'ora sono arrivate 11 reti, la metà dell'intero bottino capitolino. Indice di una squadra in grado di crederci fino all'ultimo secondo. Ma al tempo stesso, di come spesso e volentieri sia poco incline a mettere in campo fin da subito questo tipo di atteggiamento. La mancanza di gol nel primo tempo contro avversarie più che abbordabili come Frosinone, Empoli, Udinese e Parma ha pesato minormente. Una lacuna perdonabile in virtù del risultato finale, che ha visto comunque la Lazio agguantare i tre punti. Ma quando si alza l'asticella, come con l'Atalanta, prestare il fianco nei primi 45 minuti può costare la partita. È anche per questo che la Lazio non vince da sette sfide, tra campionato ed Europa League: un dato allarmante che non si verificava dall'autunno del 2009, dal filotto negativo di Ballardini che all'epoca collezionava 9 uscite senza conquistare i tre punti. Inzaghi deve studiare l'antidoto, trovare una soluzione per rendere i suoi ragazzi nuovamente determinanti fin dal primo minuto. E interrompere un trend che sta costando davvero troppi punti, in una corsa Champions che non ammette più passi falsi.