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Lazio, Correa a tutto tango: dal gol all’Udinese alla conquista di Inzaghi
domenica 29 novembre 2020, 07:20Editoriale
di Leonardo Giovanetti
per Lalaziosiamonoi.it

Lazio, Correa a tutto tango: dal gol all’Udinese alla conquista di Inzaghi

Contro l'Udinese, ormai due anni fa, Correa ha segnato il suo primo gol con la maglia della Lazio e ora è un punto fermo dei biancocelesti.

Sono passati più di due anni da quel 26 settembre 2018, giorno in cui Joaquin Correa segnò il suo primo gol con la maglia della Lazio contro l'Udinese. Da allora, tra alti e bassi, il percorso dell'argentino con la prima squadra della Capitale lo ha portato a essere oggi uno dei punti fermi di Inzaghi. Quel giorno alla Dacia Arena il tecnico piacentino offrì al ‘Tucu’ la prima chance dall'inizio con la sua nuova squadra. L'ex Siviglia non deluse le aspettative e dopo la rete iniziale di Acerbi, anche lui al primo centro con la Lazio, trovò il raddoppio dopo uno splendido numero su Stryger Larsen battendo Scuffet con il piattone destro. Dopo quella partita il numero 11 e i friulani si sono incontrati solo in un'altra occasione, stavolta all’Olimpico, in una gara conclusasi con un secco 3-0 in favore dei padroni di casa e, anche se non timbrò il cartellino, Correa si rivelò fondamentale ai fini del risultato. Chiedere a Troost-Ekong e Nuytinck, letteralmente ubriacati con due dribbling identici in area che fruttarono due calci di rigore per i capitolini, trasformati poi da Immobile e Luis Alberto. 

I NUMERI DI CORREA - Un sinuoso ballerino di tango, questo sembrava Correa quel pomeriggio datato 1° dicembre 2019 allo stadio Olimpico. A distanza di quasi un anno esatto l'attaccante vive un momento molto simile per importanza nell’economia del gioco offensivo della Lazio. Spesso criticato di poca lucidità e freddezza davanti alla porta, l’argentino conta comunque uno score di 21 reti in 90 presenze totali da quando è arrivato a Roma. Un bottino non indifferente per una seconda punta che gioca alle spalle e in appoggio di un killer da area di rigore come Immobile. Altro dettaglio non irrilevante, poi, l’importanza di alcuni dei suoi gol. Il Milan è senz’altro la sua vittima preferita e ai rossoneri ha causato non pochi dolori. Il primo nel 2018 quando siglò il pareggio al 94’ all’Olimpico, gli altri due a San Siro, decisivi per una importante vittoria in campionato conquistata all’83’ e per l’approdo in finale di Coppa Italia del 2019. Proprio in quella finale, che la Lazio vincerà contro l’Atalanta 2-0, Correa metterà la propria firma per completare la festa biancoceleste.

INSOSTITUIBILE - Oggi il 'Tucu' è diventato un punto fermo della Lazio di Inzaghi, uno dei 4 big offensivi insieme a Immobile, Luis Alberto e Milinkovic. Il suo rendimento è cresciuto notevolmente, anche sotto il profilo di ciò che probabilmente gli è sempre mancato, la continuità. Resta comunque un giocatore che vive di strappi, non assicura lo stesso livello di giocate nell’arco di tutta la partita. Quello in cui sembra essere migliorato è la capacità di incidere anche quando sembra non essere propriamente in giornata. Emblematica da questo punto di vista l'ultima gara contro la Juventus, bloccata sull’1-0 in favore dei bianconeri finché l’argentino, in ombra fino a quel momento, non si beve mezza difesa avversaria servendo l’assist per Caicedo al minuto 95'. Da lì in poi un gol e un assist contro il Crotone e un altro assist nell'ultima sfida contro lo Zenit, condito da una prestazione sontuosa, senza dimenticare la rete contro il Bruges e l’assist per Immobile contro il Dortmund. Insomma, Correa non sarà un bomber di razza e non avrà forse il carisma del grande leader, ma da quel primo gol segnato contro l'Udinese il suo peso specifico all’interno della squadra è cambiato, tanto da essere, ora, uno degli insostituibili di Inzaghi.