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FOCUS - Tra vertigini, rimonte e rimpianti: una Lazio dal blackout facile
martedì 22 maggio 2018, 07:35Editoriale
di Francesco Tringali
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Francesco Tringali - Lalaziosiamonoi.it

FOCUS - Tra vertigini, rimonte e rimpianti: una Lazio dal blackout facile

Pubblicato il 22/5 ore 19

Maggio mese di verdetti, tra gioie e dolori. C'è chi vince e festeggia, poi c'è chi spiega in una valle di lacrime. E ti guardi indietro. A cosa sarebbe potuto essere, a ciò che avresti potuto portare a casa qualche tempo prima. Invece rimorsi e rimpianti stringono il fegato per i punti persi e lasciati per strada. Ai gol mangiati o ai miracoli solo sfiorati. A quel punticino in più che bastava e serviva, con la Spal a inizio anno o con la Juve se quel pallone di Dybala fosse finito in curva. E rimurgini, perchè questa Champions non andrà via facilmente verso Milano. Ti resta sul groppone, soprattutto nel come è sfuggita di mano. Rimonte e rimpianti, l'ennesimo capitolo di un romanzo folle. 

SUPER FOTOGRAFIA - Un romanzo laziale, appunto. Magari la Supercoppa di inizio anno -  vinta coi soliti patemi (bellissimo alla fine, per carità) - poteva essere un indizio: il doppio vantaggio dilapidato sotto i colpi di Dybala, prima della zampata vincente di Murgia. Quella mancata a Salisburgo, assente nella notte Champions. I primi sintomi si avvertivano, ma sembrava soltanto un malanno di stagione. Ma di passeggero c'era poco, un limite insito in una squadra che pecca forse di troppa bella e brava gioventù. L'impressione è sempre stata di una Lazio più brava ad offendere che a gestire. Quando è sotto, provocata e in difficoltà, ha avuto un altro passo. In Europa League ad esempio, sedicesimi e ottavi di finale con Steaua e Dinamo, al ritorno è sempre stata un'altra Lazio. Quando ha il pallino, il vantaggio, il favore del parziale, nei momenti decisivi smarrisce tutto il suo talento. Vertigini, paura di volare. "I sei minuti di Salisburgo", titolo stampato a caratteri cubitali. Ma che purtroppo pesa e non insegna. 

COMUN DENOMINATORE - Europa, al centro di tutto. Quella più o meno prestigiosa. Parli di Europa e tutto svanisce con una rimonta. Aspetto mentale, spina staccata ancora una volta. Quel concatenarsi di episodi negativi che ti si rivolta contro nei momenti cruciali della gara. E non saperli gestire, non poterli motivare. In campionato le rimonte subite dalla Lazio sono tre, pari a otto punti totali persi. Quelli guadagnati invece hanno portato in dote 17 punti, sei totali le gare ribaltate (ultima quella contro la Fiorentina al Franchi). Quando bisogna inseguire, come già ampiamente detto, si è più scaltri di quando si è inseguiti. Colmare un limite, dribblare i rimpianti, cancellare le vertigini. Ritrovare forza e morale per scrivere un altro romanzo. Meno folle e più laziale. Ma forse è impossibile scindere le due cose.