
Lazio, pronta l’accelerata per Sarri: il ritorno a Roma si avvicina
Quello che sembrava solo uno scenario suggestivo si sta trasformando di ora in ora in un qualcosa di concreto. Il ritorno nella Roma biancoceleste di Maurizio Sarri si può trasformare in realtà e la Lazio nelle prossime ore tenterà l’accelerata. Da ormai 48 ore il presidente Lotito ha dato il definitivo via libera al ritorno del tecnico toscano, dopo aver scaricato Baroni già nella mattinata di lunedì. Dopo le prime tentazioni Klose e Conceicao, da martedì Lotito si è convinto a riportare a Formello chi ha condotto la Lazio al miglior risultato degli ultimi vent’anni con il secondo posto del 2023. Non c’è ancora l’accordo sulle cifre, ma i contatti con tra Fabiani e Sarri sono continui e nelle prossime ore si può accelerare. Le dimissioni di ieri di Palladino sembravano aggiungere una pretendente per Sarri, mentre invece potrebbero aiutare i biancocelesti. L’ex tecnico della Fiorentina viene visto dai dirigenti dell’Atalanta come il successore ideale per Gasperini, data la volontà della Dea di portare avanti questo progetto tattico. Sarri avrebbe rappresentato una rivoluzione copernicana, mentre la Fiorentina difficilmente punterà su colui che si sta avvicinando sempre di più alla Lazio.
Lazio, cosa manca per definire l’accordo con Sarri
Non è un problema né economico, né legato ai nomi sul mercato, Sarri in questo momento vuole certezze sul piano a medio termine della Lazio. Sa che tornando a Roma diventerebbe il garante di un progetto che vista l’esclusione dall’Europa vacilla non poco. In questo Lotito gli ha fatto capire che questa squadra può essere allenata meglio da Sarri, che ci saranno sì delle cessioni ma che c’è la volontà di costruire la squadra seguendo le indicazioni del tecnico. Una sinergia legata anche al rapporto con Fabiani, ben diverso rispetto a quello con Tare. Dal punto di vista economico la Lazio prova a convincere Sarri con un ingaggio inferiore rispetto a quello con cui lo aveva portato a Roma nel 2021, quando il tecnico toscano firmò un biennale da 3 milioni, ritoccato poi la stagione successiva fino a tre milioni e mezzo. L’offerta attuale è di poco superiore ai 2.5 milioni, si proverà a chiudere per meno di tre milioni e poi si pianificherà un mercato estremamente delicato, dove la Lazio dovrà effettuare almeno due uscite importanti. Prima però c’è da definire chi sarà il nuovo allenatore, in questo caso un vero e proprio garante per il progetto biancoceleste.
Lazio, cosa manca per definire l’accordo con Sarri
Non è un problema né economico, né legato ai nomi sul mercato, Sarri in questo momento vuole certezze sul piano a medio termine della Lazio. Sa che tornando a Roma diventerebbe il garante di un progetto che vista l’esclusione dall’Europa vacilla non poco. In questo Lotito gli ha fatto capire che questa squadra può essere allenata meglio da Sarri, che ci saranno sì delle cessioni ma che c’è la volontà di costruire la squadra seguendo le indicazioni del tecnico. Una sinergia legata anche al rapporto con Fabiani, ben diverso rispetto a quello con Tare. Dal punto di vista economico la Lazio prova a convincere Sarri con un ingaggio inferiore rispetto a quello con cui lo aveva portato a Roma nel 2021, quando il tecnico toscano firmò un biennale da 3 milioni, ritoccato poi la stagione successiva fino a tre milioni e mezzo. L’offerta attuale è di poco superiore ai 2.5 milioni, si proverà a chiudere per meno di tre milioni e poi si pianificherà un mercato estremamente delicato, dove la Lazio dovrà effettuare almeno due uscite importanti. Prima però c’è da definire chi sarà il nuovo allenatore, in questo caso un vero e proprio garante per il progetto biancoceleste.
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