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Lazio, Insigne tra suggestione e realtà: l’equivoco del progetto giovaniTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 6 luglio 2025, 06:30Serie A
di Lorenzo Beccarisi

Lazio, Insigne tra suggestione e realtà: l’equivoco del progetto giovani

C’era una volta una Lazio che parlava di progetto giovani e player trading. C’era una volta, neanche troppo lontana, una Lazio che parlava di progetto triennale da avviare per tornare in alto. Sembra passata una vita, in realtà sono passati appena dodici mesi eppure sembra cambiato tutto. Tutto è bloccato, più che cambiato. È bloccato il mercato in entrata, è bloccato di conseguenza il mercato in uscita e, teoricamente, sarebbe bloccato anche il progetto. A detta della Lazio invece si porterà avanti il progetto avviato la scorsa estate, anche se i fatti corrispondono solo in parte alle parole. Perché se i rinnovi di Pedro e Vecino sono stati spiegati dal blocco del mercato e dall’impossibilità di sostituirli, le voci su un interesse per Lorenzo Insigne sarebbero difficili da spiegare. A meno che non si getti la maschera e si ammetta che il blocco del mercato obbliga la Lazio a rinunciare, almeno per qualche mese, al famoso progetto triennale.

Lazio, perché Insigne è l’unica opzione plausibile per avere subito rinforzi


La Lazio per rinforzarsi il prima possibile dovrà aspettare il primo ottobre e accogliere a Formello giocatori svincolati. Chiedere oggi a un calciatore senza contratto di aspettarti per tre mesi è quasi utopistico, a meno che non ci siano forti motivazioni alle spalle. Come il ritrovare l’allenatore che ti ha fatto esplodere e raggiungere i vertici del calcio italiano. È il caso di Lorenzo Insigne, che dopo aver salutato Toronto vuole tornare in Italia. Potrebbe farlo a Parma o Firenze, ma la tentazione di tornare agli ordini di Maurizio Sarri potrebbe spingerlo ad aspettare la Lazio fino a ottobre. In ottica biancoceleste, quale sarebbe la logica di puntare su un 34enne in un reparto che comprende già un Pedro più vicino ai 40 che ai 35 anni? Da un punto di vista progettuale, l’operazione Insigne è un’enorme forzatura. A meno che non si riconosca che quanto successo con il blocco del mercato cambierà i piani societari.