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Manfredini ricorda il 'Chievo dei miracoli': "Delneri era come Zeman. Vi spiego la 10 a Lupatelli"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
Oggi alle 15:23Serie A
di Niccolò Righi

Manfredini ricorda il 'Chievo dei miracoli': "Delneri era come Zeman. Vi spiego la 10 a Lupatelli"

L'ex centrocampista, che in Italia ha vestito le maglie tra le altre di Genoa, Chievo e Lazio, Christian Manfredini ha ripercorso la propria carriera a La gazzetta dello Sport. Queste le sue parole, iniziando da quel 'Chievo dei Miracoli': "Il lavoro, oltre a un gruppo straordinario. Giocavamo a memoria. Anche se i due condottieri di quella squadra rimangono Eugenio Corini e Delneri. La qualificazione in Coppa Uefa a fine anno fu la ciliegina sulla torta. Eravamo una neopromossa, per due mesi e mezzo guardavamo tutti dall’alto verso il basso. Poi alla lunga i valori tecnici vennero fuori e calammo di rendimento. Vincemmo a San Siro contro l’Inter, fu una delle nostre migliori prestazioni". Sui compagni: "La 10 a Lupatelli? Nessuna la prese e lui disse 'è mia'. Pensavamo scherzasse… Delneri era una sorta di Zeman. Facevamo doppie sedute. In campo eravamo una squadra battagliera, grintosa. Sapevamo sempre cosa fare con la palla. Eriberto è un amico. Nessuno avrebbe mai immaginato della sua doppia identità. Io lo scoprii poco prima che la notizia uscisse. Me lo comunicò la Lazio quando firmai il contratto, lui doveva trasferirsi con me". Sulla Lazio: "Con Inzaghi e Tare scommettevamo su qualsiasi cosa e ogni volta c’era un vincitore diverso. Ci giocavamo 50 euro suchi riusciva a bere tre litri di acqua o tè freddo in due minuti. Ci divertivamo un sacco, non sa quante risate. Lotito? Claudio è una persona diretta. Vive lo scontro: se non hai forza contrattuale, ti schiaccia. Non guarda in faccia nessuno. Alla Lazio ho vissuto comunque anni bellissimi, ho tanti ricordi positivi".