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La prova del 9. Che non segna da due anni
Dalla Finlandia alla Finlandia, in cerca di quel che gol che manca da due anni. È la storia di Ciro Immobile che, dal 5 settembre 2017, fallisce l'appuntamento con la porta in Nazionale. Era la partita del dopo Madrid, nella gestione Ventura, in pieno psicodramma da 3-0 spagnolo: da lì in poi le certezze sono praticamente crollate, il 4-2-4 ha incominciato a mostrare delle lacune, Immobile toglieva le castagne dal fuoco con un colpo di testa nella deludente sfida contro Israele. Come è finita lo sappiamo tutti, con i gol sbagliati a San Siro - anche sfortuna, a dir la verità - contro la Svezia e il mancato approdo al Mondiale.
L'ARRIVO DI MANCINI - C'è un'altalena nella storia recente di Immobile con la Nazionale, con una certezza: il gol che non arriva. Perché titolare nelle due sfide contro il Portogallo, dove non ha lasciato il segno (in particolare a Lisbona), in panchina contro la Polonia - a cui è stato preferito anche Lasagna, nella sfida decisiva di Chorzow - con un post polemico su Instagram a chi gli ricordava del gol che non arrivava. "Alle volte in Nazionale le porte diventano più piccole".
NUOVA CHANCE - Anche contro l'Armenia, nella sfida di Yerevan, Mancini ha dato priorità ad altri. In particolare Andrea Belotti, in forma con il Torino ma non al livello tale di sopportare un'altra gara dopo quelle dei preliminari di Europa League. Forse il modulo di gioco non lo aiuta, perché prima punta atipica e da spedire in profondità, più che in grado di supportare la manovra.
L'ARRIVO DI MANCINI - C'è un'altalena nella storia recente di Immobile con la Nazionale, con una certezza: il gol che non arriva. Perché titolare nelle due sfide contro il Portogallo, dove non ha lasciato il segno (in particolare a Lisbona), in panchina contro la Polonia - a cui è stato preferito anche Lasagna, nella sfida decisiva di Chorzow - con un post polemico su Instagram a chi gli ricordava del gol che non arrivava. "Alle volte in Nazionale le porte diventano più piccole".
NUOVA CHANCE - Anche contro l'Armenia, nella sfida di Yerevan, Mancini ha dato priorità ad altri. In particolare Andrea Belotti, in forma con il Torino ma non al livello tale di sopportare un'altra gara dopo quelle dei preliminari di Europa League. Forse il modulo di gioco non lo aiuta, perché prima punta atipica e da spedire in profondità, più che in grado di supportare la manovra.
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