
Lecce, Di Francesco: "So quanto usare carota e bastone. I tiri da 40 metri? Non sono tiri"
Primo giorno da allenatore del Lecce per Eusebio Di Francesco, che ha parlato così in conferenza stampa presentandosi ai tifosi e spiegando cosa chiederà alla squadra: "C'è una differenza fra gli spogliatoi di 15 anni fa e quelli attuali. So cosa voglio dai miei ragazzi, so quando serve la carota e quando il bastone. Abbiamo bisogno del dialogo, della condivisione".
Sarà un Lecce camaleontico?
"Sì, abbiamo un sistema di gioco ma si può costruire in un certo modo o difendere in un altro in base all'avversario. La costruzione dal basso è un argomento che mi infastidisce. Ognuno la interpreta come vuole. Iniziare dal basso in base a come ti vengono a prendere non serve a rimanere lì, serve a fare gol. L'obiettivo non è far vedere che palleggiamo, è cercare il gol".
Lecce piazza calda con tanta pressione:
"Da avversario dico che venire a giocare qui non è facile, per il tifo, l'attaccamento, il numero di abbonati. Dobbiamo portare i tifosi dalla nostra parte con l'atteggiamento. Sul gol cercheremo di lavorarci per migliorare la squadra. A Venezia mi è capitato tante volte di creare tanto, a prescindere dai tiri in porta. Zeman chiamava tiri della disperazione quelli da 40 metri, che per me non sono tiri".
Sarà un Lecce camaleontico?
"Sì, abbiamo un sistema di gioco ma si può costruire in un certo modo o difendere in un altro in base all'avversario. La costruzione dal basso è un argomento che mi infastidisce. Ognuno la interpreta come vuole. Iniziare dal basso in base a come ti vengono a prendere non serve a rimanere lì, serve a fare gol. L'obiettivo non è far vedere che palleggiamo, è cercare il gol".
Lecce piazza calda con tanta pressione:
"Da avversario dico che venire a giocare qui non è facile, per il tifo, l'attaccamento, il numero di abbonati. Dobbiamo portare i tifosi dalla nostra parte con l'atteggiamento. Sul gol cercheremo di lavorarci per migliorare la squadra. A Venezia mi è capitato tante volte di creare tanto, a prescindere dai tiri in porta. Zeman chiamava tiri della disperazione quelli da 40 metri, che per me non sono tiri".
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