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L'Atalanta espugna Cagliari grazie a Zapata. 2-1 nerazzurro e isolani sempre più ultimi
L'Atalanta batte il Cagliari per 2-1, alla fine di una partita non straordinaria ma concreta, dove i bergamaschi hanno rischiato pochissimo - solo un colpo di testa di Pavoletti - ma hanno dimostrato di non riuscire a capitalizzare le occasioni che vengono create come negli anni passati.
Costretto a non perdere, Mazzarri cerca di coprirsi nella maniera più assoluta, con un solo attaccante - cioè Joao Pedro - e Nandez che prova a inserirsi da dietro. Per il resto il Cagliari è quasi sempre tutto dietro alla linea del pallone, con moltissimi difensori all'interno del campo, mentre l'Atalanta gioca con il suo solito schema, con Pasalic e Malinovskyi dietro a Zapata. Una mossa che rende subito quando Zapata sfrutta la propria fisicità, la cede verso Zappacosta che mette in mezzo verso un Pasalic solo sul secondo palo, per l'1-0 nerazzurro. Il canovaccio cambia poco nonostante il vantaggio, perché sono ancora i nerazzurri ad andare vicino al raddoppio con Zapata e ancora Pasalic.
Quasi a sorpresa, al ventiseiesimo, arriva il pareggio. Joao Pedro viene lanciato da Godin, De Roon sbaglia a anticipare la giocata e lascia spazio all'attaccante brasiliano che, davanti a Musso e con una deviazione di Demiral, pareggia i conti. Una situazione che dura poco più di un quarto d'ora, perché all'ultimo sospiro arriva il 2-1 con Zapata, dopo l'errore di Carboni in uscita e il passaggio di Koopmeiners. Nella ripresa Mazzarri prova a cambiare inserendo Pavoletti e dando più peso all'attacco, non prima però di rischiare un rigore per intervento di Carboni su Pasalic, con il Var che interviene per togliere la massima punizione.
Nella girandola dei cambi entra anche Ilicic (che chiama a una parata straordinaria Cragno sulla deviazione di Lykogiannis) oltre che Lovato, per riportare una difesa con tre effettivi e non con De Roon arretrato. Nel finale Mazzarri prova a inserire Pavoletti e Gaston Pereiro, per un Cagliari più offensivo, ma sono i bergamaschi ad andare vicini al tris con Ilicic prima, Pasalic poi e infine Zappacosta, con Cragno e qualche deviazione che salvano il risultato. È però l'ennesima sconfitta per gli isolani, sempre più ultimi in classifica.
Costretto a non perdere, Mazzarri cerca di coprirsi nella maniera più assoluta, con un solo attaccante - cioè Joao Pedro - e Nandez che prova a inserirsi da dietro. Per il resto il Cagliari è quasi sempre tutto dietro alla linea del pallone, con moltissimi difensori all'interno del campo, mentre l'Atalanta gioca con il suo solito schema, con Pasalic e Malinovskyi dietro a Zapata. Una mossa che rende subito quando Zapata sfrutta la propria fisicità, la cede verso Zappacosta che mette in mezzo verso un Pasalic solo sul secondo palo, per l'1-0 nerazzurro. Il canovaccio cambia poco nonostante il vantaggio, perché sono ancora i nerazzurri ad andare vicino al raddoppio con Zapata e ancora Pasalic.
Quasi a sorpresa, al ventiseiesimo, arriva il pareggio. Joao Pedro viene lanciato da Godin, De Roon sbaglia a anticipare la giocata e lascia spazio all'attaccante brasiliano che, davanti a Musso e con una deviazione di Demiral, pareggia i conti. Una situazione che dura poco più di un quarto d'ora, perché all'ultimo sospiro arriva il 2-1 con Zapata, dopo l'errore di Carboni in uscita e il passaggio di Koopmeiners. Nella ripresa Mazzarri prova a cambiare inserendo Pavoletti e dando più peso all'attacco, non prima però di rischiare un rigore per intervento di Carboni su Pasalic, con il Var che interviene per togliere la massima punizione.
Nella girandola dei cambi entra anche Ilicic (che chiama a una parata straordinaria Cragno sulla deviazione di Lykogiannis) oltre che Lovato, per riportare una difesa con tre effettivi e non con De Roon arretrato. Nel finale Mazzarri prova a inserire Pavoletti e Gaston Pereiro, per un Cagliari più offensivo, ma sono i bergamaschi ad andare vicini al tris con Ilicic prima, Pasalic poi e infine Zappacosta, con Cragno e qualche deviazione che salvano il risultato. È però l'ennesima sconfitta per gli isolani, sempre più ultimi in classifica.
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