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Quella volta che il Livorno espugnò il campo della Pro Vercelli
mercoledì 2 dicembre 2020, 17:14Calcio
di Paolo Verner
per Amaranta.it

Quella volta che il Livorno espugnò il campo della Pro Vercelli

Livorno – Correva la seconda parte dell’anno 1934, il girone di andata del campionato 1934-35 stava arrivando al suo giro di boa, si giocava la decima giornata e gli amaranto erano tornanti in serie A da due anni. La squadra  si avvaleva ancora delle prestazioni di Arcari, Uslenghi e del livornese Busoni (2 gennaio 1913 – 2 marzo 1973) che con la maglia amaranto firmò 35 gol in 62 partite e che era stato vice-capocannoniere del torneo 1933-34 con 24 reti, precedendo campioni del calibro di Piola e Meazza.

Il 23 dicembre, antivigilia di Natale, a Vercelli, nella fredda ed umida sponda destra del fiume Sesia, nella parte orientale del Piemonte, allo stadio comunale intitolato a Leonida Robbiano, aviatore e pioniere dell'Aeronautica militare italiana (a Silvio Piola è stato intitolato nel 1998, ndr), si affrontarono la Fc Pro Vercelli 1892, una delle società sportive più blasonate d’Italia, che nel 1922 aveva vinto il suo settimo ed ultimo scudetto, ed il Livorno.

Queste le formazioni delle due squadre. Pro Vercelli: Scansetti, Beltaro, Dellarole, Lanino, Traversa, Bigando, Agostino Ardissone, Borsetti, Baiardi, Casalino. Livorno: Borgioli, Persia, Monza, A. arcari, Uslenghi, Garaffa, Ferrara, B. Arcari, Busoni, Ferrara, Cappelli.

La partita si mise subito bene per gli amaranto, che passarono in vantaggio al 10° del primo tempo con una staffilata del bomber Busoni e controllarono  agevolmente la blanda reazione vercellese nei primi 45 minuti.

La ripresa fu una vera e propria sofferenza, con in bianchi all’assalto del fortino labronico, incitati a gran voce dal pubblico presente. Niente da fare:  le prodezze di Borgioli, e la difesa arcigna, diretta da Arcari,  mantennero la porta inviolata ed il goal di vantaggio.

Fu una delle poche soddisfazioni di un campionato  sofferto e  sfortunato.

Nello spareggio salvezza, disputato all’ultima giornata di campionato, all’Ardenza  (allora lo stadio si chiamava Edda Ciano Mussolini), il Livorno fu battuto per 1 a 0 dal Torino, che superò gli amaranto di un solo punto in classifica e si salvò, festeggiando sul nostro campo, mentre i nostri si disperavano.

Fu proprio la Pro Vercelli, nostro avversario di sabato a farci compagnia nella discesa tra i cadetti; magra consolazione, per noi, gli 11 goal messi a segno da Busoni, che fu acquistato dal Napoli.

Il purgatorio durò due stagioni appena, nel 1936-37 il Livorno tornò in Serie A.