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La Caporetto Livorno. Un teatrino stagionale che finisce anche in campo: le apertureTUTTO mercato WEB
© foto di Francesco Inzitari/I love Giana
lunedì 3 maggio 2021, 10:34Rassegna stampa
di Claudia Marrone

La Caporetto Livorno. Un teatrino stagionale che finisce anche in campo: le aperture

Era la stagione 1992-1993, e il Livorno, dopo il fallimento del 1991, tornava tra i professionisti, nell'allora C2. Una scalata che ha visto i labronici disputare anche le coppe europee dopo l'approdo in Serie A, perché le tre categorie professionistiche sono state sempre appannaggio della truppa amaranto... o meglio, lo sono state, fino a ieri, quando è stata messa la parola fine a un'era.
A onor del vero, i teatrini societari tra presunte cessioni e passaggi di proprietà, il "the end" lo aveva già messo ad agosto, ma il campo era l'unico appiglio per sperare che qualcosa andasse diversamente: ma non è stato così, il crac è arrivato anche sul campo, da ultima in classifica. E ora sarà Serie D, forse.
Perché ci sarà da rivedere le appena citate questioni societarie.

Il Corriere dello Sport generalizza comunque anche ad altre società del raggruppamento del Livorno, "Livorno, Pistoiese e Lucchese vanno giù senza appello. Girone a troppo distacco con la quintultima, saltano i playout. Le toscane fanno il pieno di retrocessioni", mentre La Gazzetta dello Sport dedica ampio spazio alla disfatta della squadra ora guidata da Marco Amelia: "Il Livorno sprofonda in D. Colpo grosso Pro Sesto: salvezza senza playout".
Nel dettaglio poi: "Dopo 28 anni vissuti tra i professionisti dalla Serie C fino alla A con una presenza anche in Coppa Uefa, il Livorno mestamente retrocede in D. Un vero e proprio dramma sportivo per una città costretta a subire passivamente un cammino verso il baratro che però è la logica conclusione di una gestione scellerata, soprattutto negli ultimi 9 mesi che hanno visto il Livorno fare il doppio salto dalla B alla D. La gara contro la Pro Sesto è stata la fotografia di una stagione che non ha mai avuto un filo logico sia sotto la gestione societaria che sportiva".


Semplice tabellino del match, invece su Tuttosport.
Sulla stampa locale, va giù pesante Il Tirreno - ed. Livorno: "Il “piano D” è perfettamente riuscito. Dirigenti e giocatori, che vergogna". Che prosegue: "Vergognatevi tutti. La pagina più nera della nostra storia. Ora andate a raccontare che “senza Spinelli si torna a Perignano”. Magari. Con Spinelli invece si va a giocare con la Correggese, il Sasso Marconi, il Querceta, e altra roba del genere, tutti luoghi dove comunque oggi hanno una società più rispettabile e dignitosa della nostra.
Vergognatevi tutti. Dal primo all’ultimo dei dirigenti, dal primo all’ultimo dei giocatori. Ci sarà tempo in abbondanza per puntare il dito contro questa società che oggi non rappresenta più Livorno, ma oggi è bene far salire sul banco degli imputati anche questi giocatori. Una roba da voltastomaco. Ieri hanno perso sia la Lucchese che la Pistoiese, sarebbe bastato battere una mediocre Pro Sesto per andare ai playout con altissime possibilità di conquistare la salvezza. Invece è scesa in campo una squadra senza palle, moscia, timorosa, che ha buttato via il primo tempo e poi nella ripresa è riuscita a prendere due gol dalla Pro Sesto. La madre di tutte le colpe è di Spinelli e dei suoi soci ma questi giocatori sono riusciti nell’impresa di retrocedere in serie D da ultimi in classifica. E sarebbero retrocessi anche senza il meno 5 arrivato dalle penalizzazioni. Insomma: una squadra degna di questa società.
Vergognatevi tutti. A partire da chi in società è sempre sparato addosso a noi della stampa, ai tifosi, a chiunque osasse mettersi contro “Il re”.