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La sfuriata di Fassone e Mirabelli mette Montella e i giocatori davanti alle loro responsabilità. Cambi ritardati ed esperimenti: limiti da colmare. Suso: così lo spagnolo è deleterioTUTTO mercato WEB
© foto di Pietro Mazzara
lunedì 25 settembre 2017, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
per Milannews.it

La sfuriata di Fassone e Mirabelli mette Montella e i giocatori davanti alle loro responsabilità. Cambi ritardati ed esperimenti: limiti da colmare. Suso: così lo spagnolo è deleterio

Secondo esame di livello e seconda, brutta, sconfitta del Milan in questo campionato. La caduta di ieri contro la Sampdoria, però, fa molto più male rispetto a quella con la Lazio, perché se con i biancocelesti ci sono stati dei barlumi di reazione oltre ai primi 20 minuti fatti bene, contro la squadra di Giampaolo il Milan è andato sotto dal primo pallone toccato. Sotto in tutto, in ritmo mentale e tecnico, in voglia di arrivare per primi sul pallone e nella precisione dei passaggi. La ferocia agonistica con cui la Sampdoria ha attaccato la squadra di Montella per tutto l’arco del match è stata impressionante, come se i doriani avessero speso 230 milioni in estate ed il Milan 30. Perché i blucerchiati hanno giocato da grande squadra mentre i rossoneri sono stati passivi, senza anima e con un atteggiamento deprecabile. L’entrata a gamba tesa di Marco Fassone nel post gara è netta per far capire ad allenatore e squadra che atteggiamenti come quelli del Ferraris non verranno più ammessi. Perché c’è modo e modo di perdere, ma così no.

Ed è quello che è stato detto ai giocatori e a Montella nel chiuso dello spogliatoio da Fassone e Mirabelli, inquadrati con volti increduli e delusi dalle telecamere di Sky durante l’ennesimo fuorigioco fischiato al Milan nella ripresa. Per un uomo di campo come Mirabelli, poi, l’atteggiamento della squadra è qualcosa di inammissibile e non ha mancato di dirlo ai suoi giocatori, con toni netti e schietti, come si confà al carattere del ds milanista. Una lavata di capo che dovrà produrre delle reazioni immediate contro il Rijeka giovedì sera, contro il quale sarà importantissimo vincere per indirizzare la qualificazione nel girone di Europa League, e soprattutto contro la Roma, che sta dimostrando di essere tornata su ottimi livelli.

Quello che deve provare a capire Vincenzo Montella, però, è che le partite con i tre punti in palio non possono e non devono essere dei laboratori nei quali sperimentare situazioni tecnico-tattiche che non stanno dando i loro frutti. Perché il 3-5-1-1 con Suso in appoggio a Kalinic, se lo spagnolo non gira, regala un uomo agli avversari e detona le potenzialità offensive della sua squadra. Perché contro la Samp è bastato l’inserimento di Cutrone per far abbassare il Doria di 10 metri e per dare nuova sostanza al fianco di Kalinic. Dunque, o Suso si adatta velocemente al nuovo ruolo, oppure si può sedere in panchina lasciando spazio a uno tra André Silva e Cutrone. Perché per vincere c’è bisogno di concretezza e di poca fumosità e gli esperimenti che si facciano a Milanello, non in partita. E fare i cambi prima del 75’ per provare a modificare il canovaccio della partita non è certamente vietato dal regolamento, soprattutto se ci si accorge che determinati singoli non stanno girando.