
ESCLUSIVA MN - Carobbi: "Theo ha scelto di finire nel dimenticatoio. Non ha espresso tutto il potenziale"
Un altro protagonista del Milan scudettato del 2022 saluta: Theo Hernandez chiude la sua esperienza in rossonero dopo sei stagioni e il record di reti in rossonero in Serie A. Ne abbiamo parlato con Stefano Carobbi, terzino del Milan pigliatutto di Arrigo Sacchi. Ecco le sue parole a MilanNews.it
Stefano Carobbi, Theo chiude un ciclo di sei anni al Milan. È stato giusto chiudere qui?
"Dall'atteggiamento che ha avuto l'anno scorso, direi che il Milan ha fatto bene. Al di là della discontinuità nelle prestazioni, ma poi non mi è piaciuto il suo atteggiamento. Nemmeno di Leao, a dire il vero, ma Theo in particolar modo. Certamente non era uno stile da Milan"
Ora la nuova avventura in Arabia Saudita
"Una scelta che sicuramente lo porterà a guadagnare tantissimo, ma a livello di carriera poco condivisibile. Parliamo di un giocatore che è tutt'altro che vecchio e che andando in Arabia Saudita finirà nel dimenticatoio".
Eppure sempre più giocatori e allenatori corrono questo rischio
"Dobbiamo però guardare le conseguenze. Prendiamo Roberto Mancini, ingolosito dalla proposta della Federazione saudita. È durato poco, anche perché lui era abituato alla competitività, alle pressioni. Sono cose che poi ti mancano. Chiaro che i soldi che prendi lì non li prendi da nessun'altra parte, ma sono certo che se Mancini fosse rimasto in Italia oggi lo avremmo rivisto su una panchina".
A livello di cartellino, l'Al Hilal è l'unico ad aver soddisfatto le richieste del Milan. Nonostante il valore del giocatore nessuna big d'Europa ci ha voluto puntare
"Questa è la conseguenza degli atteggiamenti avuti in carriera. Alla fine li paghi. Il suo atteggiamento con Fonseca l'anno scorso era stato eclatante e non so come abbiano fatto a permettergli tutto ciò. Per quel che riguarda la mia esperienza da calciatore del Milan posso dire che con Berlusconi non sarebbe mai successo, c'era un'altra disciplina. Anche se per la verità credo sia un discorso più generale, tutto è cambiato e non solo nel Milan".
Resta un problema: un giocatore come Theo è sostituibile?
"Sì, lo è ma non così facilmente. Perché trovare giocatori con quella potenza e quelle caratteristiche è complicato. Giocatore che a mio avviso si è buttato un po', perché non ha espresso al massimo le sue doti. Speriamo che il sostituto abbia anche un po' di buon senso".
Con Theo un altro pezzo del Milan scudettato del 2022 se ne va. Sono sempre meno i superstiti
"Incredibile come in tre anni siano riusciti a distruggere una squadra che ha fatto divertire. Strategia societaria che non comprendo".
Nella tua esperienza al Milan hai avuto davanti un giocatore persino superiore a Theo, come Paolo Maldini
"Quella squadra era impressionante, a volte ricordo che si andava in tribuna in 7-8 di noi. In verità, però, quando approdai al Milan l'idea di Arrigo Sacchi, che mi ebbe nella Primavera della Fiorentina, era di farmi giocare al posto di Tassotti, dato che sono un destro naturale. Trovai poco spazio, ma furono due anni belli anche se un po' sfortunati per un infortunio che mi ha frenato. Ma sono stati due anni bellissimi, in cui mi hanno fatto sentire responsabilizzato e mai uno dei tanti".
La tua nuova esperienza è a Pistoia come responsabile tecnico del settore giovanile. Si sta formando una piccola colonia di ex milanisti con Massimo Taibi e Angelo Pagotto
"Devo dire che è un bel progetto, dove puntiamo a fare bene. Il presidente è ambizioso e vuole riportare la Pistoiese dove le compete".







