
Jashari, Vlahovic, Galliani: tormentoni di un’estate piatta. Allegri merita un Milan completo entro la prima di campionato. Fate una chiamata a Brocchi per il settore giovanile
L’estate 2025 del Milan sembra andare i pari passo con quella della musica, dove non c’è un tormentone che prevale sugli altri. In via Aldo Rossi ci sono diversi dischi che suonano, con melodie e spartiti diversi ma senza quel sussulto, quella forma di entusiasmo che si possa toccare in maniera evidente. Tra oggi e domani si arriverà ad un punto, forse definitivo, su Ardon Jashari. Già, perché sarà il Milan a decidere se prendere la strada della ritirata o se continuare a stare sul giocatore, mentre il Bruges continua a chiamare in Premier e in Bundesliga per proporre il giocatore alle sue condizioni. Jashari ha fatto il possibile e l’impossibile per il Milan, i rossoneri dal loro punto di vista hanno fissato a 33.5 milioni la loro offerta massima, anche per una questione di principio visto che il Bruges – in un certo momento delle discussioni – aveva dato apertura a chiudere a 32.5 milioni salvo poi chiederne di più per poi tornare sulla sua richiesta di 35 più 5 di bonus. Se il Milan si chiamerà fuori, dirotterà buona parte dei soldi su Javi Guerra, che in queste ore incontrerà il Valencia per ascoltare la proposta di rinnovo, ma che davanti ad un’offerta rossonera chiederà la cessione al club spagnolo.
Il secondo tormentone delle ultime due settimane è quello legato al ritorno di Adriano Galliani. Due giorni fa vi abbiamo raccontato lo stato dell’arte dei fatti, ovvero che ci sono degli step importanti da rispettare a livello temporale. In primis, Galliani deve traghettare il Monza fino al closing e solo dopo la buona riuscita di tale operazione potrà dedicarsi alla proposta di Gerry Cardinale di averlo come ministro degli esteri del Milan, con compiti di rappresentanza in Lega Serie A ma anche come uomo d’esperienza nella gestione dell’area sportiva, andando ad affiancare Giorgio Furlani, Igli Tare e Massimiliano Allegri. Sarebbe stato suggestivo vederlo nella carica di presidente, ma quel posto è ad appannaggio di Paolo Scaroni che potrà così dedicarsi solo ed esclusivamente alla querelle stadio, venendo sgravato dei compiti di rappresentanza in Lega dove, il suo operato, non è stato soddisfacente per quanto concerne il peso politico del Milan.
Dusan Vlahovic continuerà ad essere il nome per l’attacco del Milan. Ci vorrà ancora qualche giorno di pazienza, ma la deadline si avvicina. Damien Comolli ha fatto dichiarazioni di un certo tipo sul serbo, quasi invitando il Milan (perché a Torino sono convinti che Furlani si farà sentire) a farsi avanti. Darwin Nunez ha costi proibitivi e la presenza del solito Al Hilal, che problemi di soldi non ne ha, pone come impossibile il profilo del Liverpool. La possibilità che si possa fare un attaccante in prestito, in esubero dalla Premier, rimane in piedi, ma Vlahovic sarà quel nome che a breve inizierà a diventare caldo per questioni tecniche ed economiche, anche perché la Juve deve fare spazio salariale per poter riprendere Kolo Muani. In tutto questo c’è chi la squadra la deve allenare e mettere in campo, ovvero Massimiliano Allegri. Che merita un Milan completo nei ruoli che mancano, come il terzino destro, il centrocampista e la punta. Lo merita lui e lo meritano i tifosi che attendono i fatti prima di emettere la loro prima sentenza stagionale.
Su Spotify è uscito il podcast di Cristian Brocchi, dove si parla tanto e bene di giovani e settori giovanili. Ci sono stati tanti ospiti che sono passati dal Milan e che hanno reso grande quel settore giovanile. Sentendo le puntate e i contenuti che ha espresso, se fossi nel Milan, una chiamata a Cristian per farlo rientrare dentro il settore giovanile rossonero lo farei. Perché per Vergine potrebbe essere un elemento di grande aiuto nello sviluppo di un modello che deve tornare a portare giocatori "da Milan" in prima squadra.







