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tmw / milan / Editoriale
Le praterie. Modric capo cordata. Galliani, il Mbappé dei dirigenti. L'invito di Infantino. La giacca di AllegriTUTTO mercato WEB
ieri alle 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
per Milannews.it

Le praterie. Modric capo cordata. Galliani, il Mbappé dei dirigenti. L'invito di Infantino. La giacca di Allegri

Che bello! Basta con le praterie, dove gli avversari erano liberi di scorazzare!  Basta con gli “uno contro uno” a trenta metri dalla porta. Sono state sufficienti poche settimane di lavoro per Massimiliano Allegri per cominciare quell’opera di riedificazione tecnica e morale che ha permesso al Milan di posizionarsi dove vuole rimanere fino allo sprint finale di marzo. Là, su un campo base, a qualche metro dalla vetta del campionato, in attesa della scalata finale, appena la temperatura tiepida della primavera lo permetterà.

Capo Cordata sarà il Messner Rossonero, quel Luka “Luce“ Modric abituato a scalare gli ottomila della Coppa dei Campioni. Di fianco a lui non certo degli sherpa, ma dei compagni di avventura sempre più protagonisti del Milan Allegriano. Non sono sorpreso del buon impatto di un campione come Nkunku, consigliato a tutti i fantallenatori. È piaciuto l’impatto di Samuele Ricci, entrato con personalità e sicurezza nel momento più caldo della partita di domenica sera. Matteo Gabbia è protetto dai compagni del centrocampo, come un Panda Gigante, perché il ruolo di difensore centrale, regista del reparto, sembra in via di estinzione a Milanello. “Gabbiano Reale” sta diventando l’efficace catalizzatore di ogni pallone vagante negli ultimi sedici metri. Insomma il Milan ha ormai sempre più la parvenza di una squadra compatta, attenta, organizzata. Presto per i peana, presto per gli epinici, ma è già importante che non salgano i battiti a ogni incursione degli attacchi avversari. 

Il lavoro di ricostruzione, voluto fortemente dagli uffici di New York con l’assunzione di un Direttore Sportivo esperto e preparato come Igli Tare, con l’arrivo in panchina di uno dei migliori allenatori europei, come Massimiliano Allegri, verrà continuato colmando la lacuna di un Club oggi molto debole politicamente a livello italiano e europeo. In questo senso sono giorni caldi e decisivi questi di fine settembre. In pole position, per scelta esclusiva di Gerry Cardinale, che pur a diecimila km di distanza si è reso ben conto della situazione, è la figura di Adriano Galliani, il MBAPPÉ dei dirigenti italiani e europei.

COME VIENE CONFERMATO SIGNIFICATIVAMENTE ANCHE DALLA FOTO POSTATA SUL SITO DI GIANNI INFANTINO, PRESIDENTE DELLA FIFA. IN OCCASIONE DELLA SFIDA TRA UEFA E FIFA, DISPUTATA QUALCHE GIORNO FA A SAN SIRO, GLI UNICI DIRIGENTI ITALIANI INVITATI INFATTI SONO STATI PROPRIO ADRIANO GALLIANI, ACCOMPAGNATO DA ARIEDO BRAIDA E BEPPE MAROTTA

Se verrà completato nei prossimi giorni il closing del Monza, definite le ultime pratiche burocratiche, Adriano Galliani diventerà un dirigente libero , magari proprio da quel 29 settembre, data simbolica per la sua storia. Perché compleanno dell’indimenticato Presidente Berlusconi, perché la data dell’acquisizione del Monza, forse era il 28 settembre, ma scusatemi la… licenza poetica.

Sarà dunque il fondatore di Redbird a decidere se la presenza del prezioso dirigente sarà subito fondamentale per il futuro del Club, come molti, moltissimi si augurano. Proprio sulle pagine di MilanNews è apparso un sondaggio che vede il consenso sul suo ritorno del 93% dei votanti. Insomma non si tratta di rivoluzione ma di una restaurazione. 

Sì, ristabilire il grande rispetto verso uno dei Club più iconici del mondo, riscoprire gli antichi valori vecchi di ottanta anni, dai tempi del Presidente Umberto Trabattoni e perpetrati da Andrea Rizzoli, Franco Carraro e Silvio Berlusconi. Il ritorno di Adriano Galliani dovrebbe rappresentare dunque il primo passo verso altri traguardi che potrebbero prevedere nuovi assetti manageriali, che contemplerebbero, almeno all’inizio, la presenza sempre di Gerry Cardinale in una holding o, se volete, in una NewCo con la famiglia Steinbrenner, già a capo del marchio fra i più celebri dello sport mondiale, quello degli YankeesAlmeno questo sarebbe l’ambizioso progetto, foriero di grandi prospettive, che potrebbe avere luce relativamente presto.  

Ripeto, non rivedere presto Adriano Galliani a Casa Milan la riterrei una opportunità non persa ma, scusate il brutto neologismo, PERSISSIMA!

Senza correre lontano, intanto dimentichiamo le scrivanie con testa al campo. Con grande fiducia, perché a guidare la nave, pronta ad affrontare anche i mari in tempesta, un vecchio lupo di mare che conosce bene le violente libecciate del campionato. Senza perdere mai il controllo dei nervi, salvo quando non viene concesso un netto rigore al Milan. Allora esplode l’ira e si sfila la giacca.

A rimettergliela speriamo che ci sia presto… Adriano Galliani!