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Ibra fa mea culpa e protegge Leao: l'intervista di Zlatan ai raggi XTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 18:00Primo Piano
di Francesco Finulli
per Milannews.it

Ibra fa mea culpa e protegge Leao: l'intervista di Zlatan ai raggi X

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Al netto di interventi e ospitate a eventi istituzionali, come per esempio la partecipazione all'Assemblea Generale di ECA di qualche giorno fa, era diverso tempo che Zlatan Ibrahimovic non prendeva la parola su tematiche di campo e gestione societaria. Lo ha fatto questa mattina con una lunga e interessante intervista sulle colonne della Gazzetta dello Sport. Dopo un'analisi ai raggi X dell'intera chiacchierata, sono due i temi principali che si possono estrarre dalle dichiarazioni dello svedese.

Mea culpa

Sentire Zlatan Ibrahimovic chiedere scusa o fare mea culpa in maniera tradizionale non è possibile: ed è giusto che sia così, non è nello stile e nella indole del personaggio. Eppure tra le righe di quanto dichiarato dal Senior Advisor rossonero emerge un esame di coscienza rispetto alla situazione confusa a livello societario e dirigenziale dell'anno scorso. Ibra, per prima cosa, non attacca nessuno ma parla di sè e del suo ruolo in questi termini: "Il mio ruolo non è cambiato, è sempre lo stesso, io rappresento la proprietà. L'anno scorso facevo più di quello che dovevo fare, non me l'ha chiesto nessuno, ero io che me lo sentivo di farlo, però non mi piaceva". Proprio la frase evidenziata appare come un'ammissione di colpa, come a riconoscere di aver fatto troppo in fretta il passo ed averlo fatto più lungo della gamba. E la successiva affermazione sull'arrivo di Igli Tare, conferma che l'esame di coscienza - come si era già capito - è stato fatto anche a livello di club: "La società ha aggiunto quello che mancava: adesso c'è una figura che sta sempre a contatto con giocatori e allenatore, è Igli Tare e lo fa bene".

Missione, proteggere Leao

Il secondo aspetto che deve essere ritenuto molto importante nelle dichiarazioni di Ibra, è come lo svedese si sia schierato nettamente a protezione di Leao. Nelle ultime ore il numero 10 portoghese è stato oggetto di critiche e discussioni, come spesso gli capita, sia per i gol sbagliati a Torino contro la Juventus, sia per il confronto in spogliatoio con Allegri, raccontato sempre dai colleghi di Gazzetta. In questo caso Zlatan ha vestito i panni del Pompiere, gettando un po' di acqua su un fuoco che poteva impazzare approfittando delle sterpaglie di cui tipicamente è cosparso il terreno della sosta per le Nazionali. Ibra ha dichiarato: "Ricordiamoci che durante la preparazione era il migliore, poi è stato fuori un mese e deve tornare in forma. Chiaro che ci aspettiamo la magia, perché Leao è magia! Parleremo sempre di lui, perché è uno dei giocatori più forti del mondo. L'ho visto ragazzino, ora ha due figli: è un percorso. Io sono diventato maturo a 28 anni. E comunque quando abbiamo vinto lo scudetto posso dire che lo ha vinto da solo...". Una dimostrazione importante del club che tramite Ibrahimovic ha deciso di schermare il suo miglior talento, senza però screditare il lavoro di Allegri: "Nel 2011 Max era molto bravo a gestire. Adesso è diverso, ci sono meno ego da fuoriclasse. E Allegri ha fatto il suo percorso, ha già vinto tanto, sa come si fa".

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