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L'ex arbitro Casarin sul Corriere della Sera: "Col fuorigioco di centimetri nasce un altro calcio"
Dalle colonne del Corriere della Sera, l'ex arbitro Casarin fornisce il suo punto di vista sull'ipotesi rimbalzata nelle ultime ore che venga ritoccata la regola sul fuorigioco: "L'attaccante è in fuorigioco se parte della testa, corpo o piedi sono più vicini alla porta avversaria, rispetto al pallone e al penultimo avversario - si legge -. Va bene: di quanto? Qualche centimetro. Determinato da una tecnologia incompleta, che ha bisogno dell'uomo per individuare il momento del passaggio verso l'attaccante". Piuttosto categorica l'osservazione con la quale Casarin chiosa il suo intervento: "Minuti di ricerca e poi, prevalentemente, decisione a favore del difensore. Mi sembra il guardalinee che nel dubbio alza la bandierina. Il calcio dei centimetri capovolge il risultato. Perché l'incertezza di partenza del lancio non equivale, quanto a centimetri, a quella finale? Vogliamo fare un nuovo gioco? Certamente stiamo spaccando in due quello storico".
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