
Coco: "Il Milan che ha vinto lo scudetto è stato smantellato, c'è un casino incredibile"
Francesco Coco, ex terzino che in carriera ha vestito anche la maglia del Milan, intervistato da Tuttosport ha parlato anche della stagione dei rossoneri.
"Il mio Milan non esiste più, ma anche quello che ha vinto lo Scudetto nel 2022 è stato smantellato. Oggi non esiste società, ma c’è un casino incredibile. È evidente che i giocatori non hanno un punto di riferimento e si sentono orfani di Maldini. Conceicao? Rischia di vincere 2 trofei in una situazione difficile e col passaggio alla difesa a tre ha dato un’impronta alla squadra, nonostante l’abbiano messo in discussione da dopo Milan-Cagliari di metà gennaio. In un caos del genere avrebbe fatto fatica anche Ancelotti: invece di massacrarlo gli darei fiducia".
A Milano non si parla d’altro: è meglio vincere 2 trofei (Coppa Italia e Supercoppa Italiana) come potrebbe accadere al Milan in un’annata deludente o lottare su tutti i fronti chiudendo però con zero titoli?
"L’aver giocato a Barcellona mi ha fatto acquisire la mentalità che conta giocare bene e fare una stagione importante, da protagonisti, a costo di rischiare di restare col cerino in mano. Capisco che però in Italia a parole vorremmo giocare bene, ma poi siamo schiavi dei risultati e se non vinci finiscono tutti in discussione…".
"Il mio Milan non esiste più, ma anche quello che ha vinto lo Scudetto nel 2022 è stato smantellato. Oggi non esiste società, ma c’è un casino incredibile. È evidente che i giocatori non hanno un punto di riferimento e si sentono orfani di Maldini. Conceicao? Rischia di vincere 2 trofei in una situazione difficile e col passaggio alla difesa a tre ha dato un’impronta alla squadra, nonostante l’abbiano messo in discussione da dopo Milan-Cagliari di metà gennaio. In un caos del genere avrebbe fatto fatica anche Ancelotti: invece di massacrarlo gli darei fiducia".
A Milano non si parla d’altro: è meglio vincere 2 trofei (Coppa Italia e Supercoppa Italiana) come potrebbe accadere al Milan in un’annata deludente o lottare su tutti i fronti chiudendo però con zero titoli?
"L’aver giocato a Barcellona mi ha fatto acquisire la mentalità che conta giocare bene e fare una stagione importante, da protagonisti, a costo di rischiare di restare col cerino in mano. Capisco che però in Italia a parole vorremmo giocare bene, ma poi siamo schiavi dei risultati e se non vinci finiscono tutti in discussione…".
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