
Niente Ranieri per l'Italia, rischio conflitto di interessi. Come per Marcello Lippi nel 2016
Non sarà Claudio Ranieri il prossimo commissario tecnico della Nazionale italiana. Dopo un lungo corteggiamento, la FIGC deve arrendersi di fronte al rifiuto espresso dall'allenatore di Testaccio a proposito della possibilità di raccogliere l'eredità lasciata da Luciano Spalletti.
Il no di Ranieri alla Federazione è arrivato così: dopo aver incassato il sì dei Friedkin, Gravina ha avviato le interlocuzioni con Ranieri, che si è detto entusiasta della possibilità e disponibile a parlare di un ruolo in azzurro. Il principale tema da dover risolvere rimaneva quello del doppio incarico e della possibilità di farlo. Gravina ha sottoposto un memorandum, che il proprietario della Roma ha valutato con Ranieri: a quel punto, il passo indietro del tecnico, che ha scelto di concentrarsi sui suoi impegni con la Roma e di non percorrere più la strada verso la panchina azzurra.
Come sottolinea Tuttosport distribuito stamani in edicola, non è la prima volta che in Federazione si riflette su un possibile conflitto di interessi. Nel 2016 per esempio c'era la possibilità di un ritorno a Coverciano nel ruolo di direttore tecnico per Marcello Lippi, che però dovette rinunciare per stroncare sul nascere le possibili polemiche attorno al lavoro di procuratore di suo figlio Davide.
Il no di Ranieri alla Federazione è arrivato così: dopo aver incassato il sì dei Friedkin, Gravina ha avviato le interlocuzioni con Ranieri, che si è detto entusiasta della possibilità e disponibile a parlare di un ruolo in azzurro. Il principale tema da dover risolvere rimaneva quello del doppio incarico e della possibilità di farlo. Gravina ha sottoposto un memorandum, che il proprietario della Roma ha valutato con Ranieri: a quel punto, il passo indietro del tecnico, che ha scelto di concentrarsi sui suoi impegni con la Roma e di non percorrere più la strada verso la panchina azzurra.
Come sottolinea Tuttosport distribuito stamani in edicola, non è la prima volta che in Federazione si riflette su un possibile conflitto di interessi. Nel 2016 per esempio c'era la possibilità di un ritorno a Coverciano nel ruolo di direttore tecnico per Marcello Lippi, che però dovette rinunciare per stroncare sul nascere le possibili polemiche attorno al lavoro di procuratore di suo figlio Davide.
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