
Man City, Guardiola-Walker senza rancore: "Se uno non è felice io non posso trattenerlo"
Pep Guardiola non vuole che la fine dell’avventura di Kyle Walker al Manchester City offuschi ciò che l’esterno inglese ha conquistato in otto anni di trionfi con i Citizens. Sei Premier League, una Champions League e quindici trofei complessivi rendono Walker uno dei simboli dell’era Guardiola, nonostante la sua scelta di lasciare il club lo scorso gennaio per un prestito al Milan, preludio al trasferimento estivo al Burnley, avversario sabato in campionato.
Lo scorso anno Walker era stato nominato capitano dai compagni, salvo poi salutare nel momento più delicato della stagione, quando il City arrancava prima della rimonta che lo ha portato a chiudere al terzo posto. Un addio (direzione Milan) che non ha incrinato i rapporti con Guardiola, pronto a sottolineare il valore umano e tecnico del difensore: “Avrei voluto il miglior Kyle la scorsa stagione, ma se un giocatore non è felice non posso trattenerlo. Per me rimane uno dei migliori terzini della storia”.
Il tecnico catalano ha poi spiegato il cambio di metodo nella scelta della fascia di capitano: non più elezione interna, ma decisione diretta. La nuova gerarchia vede Bernardo Silva skipper, con Dias, Rodri ed Haaland come vice. “Non c’entra nulla con Walker – ha ribadito Guardiola –. Le responsabilità sono sempre condivise, non legate a una sola persona. È stata solo una lezione da cui imparare”.
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