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Nené a 42 anni gioca ancora: "Ma è l'ultimo anno. Potevo andare al Milan, finii al Cagliari"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
Oggi alle 21:19Serie A
di Pierpaolo Matrone

Nené a 42 anni gioca ancora: "Ma è l'ultimo anno. Potevo andare al Milan, finii al Cagliari"

A 42 anni Nené gioca ancora a calcio. L'ex Cagliari, oggi attaccante dell'AVS Futbol, squadra del massimo campionato portoghese, si è raccontato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, di cui proponiamo uno stralcio: "Mio padre è andato via di casa quando avevo due anni, è come se non l’avessi mai avuto. Mia madre, invece, faceva la donna delle pulizie. Sono cresciuto nella povertà insieme ai miei due fratelli maggiori. Dai 12 ai 17 anni ho lavorato come controllore sugli autobus, obliteravo i biglietti. Mi svegliavo alle cinque di mattina e tornavo a casa alle cinque di pomeriggio, portavo qualche soldo a casa per aiutare la mia famiglia. Poi doccia al volo e scuola fino alle undici di sera, a mezzanotte ero a letto. Per cinque anni questa è stata la mia vita". Come sta? "Mi sento bene nonostante alcuni dolori. Gioco ancora ad alto livello, mi alleno sempre con la squadra e non faccio differenziati. Potrei tirare fino a 44-45 anni, ma penso che questo sarà il mio ultimo anno da calciatore". E poi, cosa farà? "L’allenatore. Ho fatto i corsi per il patentino, attualmente ho l’Uefa B. Voglio rimanere nel mondo del calcio". Come arrivò a Cagliari? "Davide Lippi portò il mio nome in Italia. Sul tavolo avevo due trattative: Cagliari e Milan. Cellino mi volle tanto anche perché era nato il mio stesso giorno e mese (28 luglio, ndr)". Che rapporto aveva con Cellino? "Ho sempre avuto un rapporto stretto. Lui era sempre al campo a vedere gli allenamenti. È stato una sorta di papà, quello che non ho mai avuto. Mi ha voluto portare a Cagliari e ha facilitato il mio inserimento in spogliatoio". Perché quindi Cagliari e non il Milan? "Galliani fece un accordo con Cellino. Se avessi fatto bene da agosto a gennaio con i sardi, avrei firmato con i rossoneri nel mercato invernale 2010. Segnai 6 gol, di cui uno storico contro la Juventus: destro all’incrocio con Buffon battuto. Penso sia il migliore della mia carriera. Alla fine decisi di rimanere in Sardegna, stavo bene, c’era il mare e pian piano stavo guadagnando il mio spazio, pur non essendo un titolare fisso alla prima stagione".