Estevao prende la patente: "Ancelotti mi aspettava al varco. Lui e Maresca incredibili"
Il brasiliano Estevao, talento assoluto del Chelsea e della Nazionale brasiliana, ha preso la patente. Nel corso di un'intervista rilasciaata a Sky Sport in Inghilterra ha raccontato il suo percorso fino al traguardo fuori dal campo: "Quando eravamo a San Paolo con la nazionale brasiliana (a giugno), le cose erano molto frenetiche, ho avuto solo poco tempo lì prima di trasferirmi qui (in Inghilterra). Mi hanno dato un certo lasso di tempo per sostenere l'esame di guida ed è stato allora che abbiamo parlato con Ancelotti per vedere se mi avrebbe lasciato andare a prendere la patente. Dopodiché, Ancelotti mi aspettava alla porta al mio arrivo per vedere se l'avevo superato o meno!".
Poi svela un aneddoto: "Io ero tipo: 'Mister, l'ho passato, l'ho passato!'. Poi, all'ora di pranzo, ha detto: 'Fermatevi tutti, ho una notizia da darvi: Estevao ha superato l'esame di guida!'. Tutti se la ridevano di gusto, è stato troppo divertente".
Estendendo il discorso ad un altro tecnico italiano che lo sta aiutando nella crescita, Enzo Maresca, Estevao spiega: "Ancelotti e Maresca sono persone incredibili e allenatori incredibili. Ancelotti mi ha detto che ha allenato anche Maresca (alla Juventus), quindi è fantastico. Sono entrambi italiani. Per quanto riguarda Maresca, è una persona incredibile, un essere umano straordinario che cerca di tirare fuori il meglio di me".
Spazio poi alla spiegazione della conversazione avuta con Thiago Silva dopo la sfida al Mondiale per Club, pizzicata dalle telecamere: "Abbiamo avuto una breve conversazione, è venuto a parlarmi e mi ha chiesto se volevo firmare per il Chelsea. Dicendomi che è un club con una struttura incredibile. Ero davvero felice perché Thiago Silva è un idolo di questo club, è stato incredibile".
Sul suo adattamento al calcio inglese, spiega: "Non mi sento come se mi fossi adattato al 100%, ma è andata meglio di quanto pensassi. Il gol in rovesciata sfiorato con l'Ajax? A volte non so nemmeno come ci riesco. Lo faccio in modo naturale, come la rovesciata in Champions League: vedevo la palla e non riuscivo a pensare ad altro. È istintivo, non so come spiegarlo".
Una battuta infine sulla sua età: "A volte anche i ragazzi qui dicono: 'Ma è possibile che tu abbia 18 anni?!'. E anche io, quando sono in camera mia a giocare ai videogiochi, mi dico: 'Ho solo 18 anni'. Non so nemmeno come spiegarlo".
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