La corsa Scudetto secondo Sacchi: "Milan con un vantaggio, c'è anche la Juventus"
L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport prova a fare le carte alle pretendenti per lo Scudetto e per capire chi abbia maggiori chance tra le varie candidate, ha intervistato due allenatori che di campionati vinti se ne intendono.
Dice per esempio Arrigo Sacchi: "Non partecipare alle coppe è un grande vantaggio per il Milan. Sarà determinante, soprattutto in primavera. Il mio Milan dopo una grande prestazione in Coppa dei Campioni non riusciva a ripetersi la domenica, questo perché la mente umana non può pensare più di una cosa per volta". Passando alla Juventus, aggiunge Sacchi: "Ha fatto un bel balzo in avanti, va tenuta in seria considerazione. La classifica dice che è a tutti gli effetti tra le pretendenti al titolo. Spalletti è uno che sa dove mettere le mani, lasciamo perdere cosa è successo in Nazionale. Ora deve insistere sullo sviluppo della manovra offensiva". In corsa non può non esserci anche l'Inter: "Si dice siano favoriti, ma la classifica è corta e in questo campionato hanno avuto già diversi inciampi. È la rosa più attrezzata, ma non sempre riescono a esprimerlo. Chivu sta facendo un ottimo lavoro, la sua Inter è decisamente più verticale di quella di Simone Inzaghi. Sul piano del gioco, però, il Napoli mi soddisfa di più e quando è in forma pare proprio una squadra europea".
E a proposito di attacco e attaccanti, aggiunge Sacchi: "A fare la differenza è il gioco, non il singolo. Lautaro è sicuramente una garanzia, Pulisic è cresciuto tantissimo, Yildiz ha i colpi del campione e Soulé ha numeri non indifferenti. Io però se fossi in panchina vorrei uno come Hojlund. Visto che progressi con Conte?". In conclusione, Sacchi individua un possibile protagonista del 2026 tra quelli che fin qui hanno dato meno, per un motivo o per l'altro, alla causa della propria squadra: "Sicuramente Lukaku, avrà una motivazione in più per rendere al massimo, anche se la tenuta fisica è un'incognita. Nkunku non mi ha incantato, Dybala ha trovato la sua posizione ideale in campo. Su David e Openda, invece, credo che per Spalletti ci sia da lavorare parecchio".
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