Dal rinnovo mancato al gelo fino al patto: Maignan e il Milan, il finale è ancora da scrivere
"Credo che la cosa più importante sia ciò che posso fare ogni giorno”. Da Riyadh, Mike Maignan risponde così a chi gli chiede novità sul suo contratto con il Milan, in scadenza a fine stagione e in questo momento molto lontano dal rinnovo: “Certo che il mio futuro fa parlare - ha proseguito il portiere rossonero -, ma non è una cosa che mi deve disturbare. Devo essere concentrato per dare il massimo. Oggi non penso che sia il momento di parlare del mio futuro, abbiamo una partita molto vicina. Devo dare il massimo domani sera e vedere cosa succede dopo".
Dal rinnovo mancato al patto. Passando per il grande freddo. La verità è che Maignan si aspettava che il problema, a oggi, non ci fosse. La scorsa primavera, la tavola era pressoché apparecchiata per dirsi di nuovo sì, e allungare l’accordo. Poi il passo indietro e il grande gelo tra le parti, con il rinnovo finito nel limbo. Con l’arrivo di Igli Tare come nuovo direttore sportivo, come ha raccontato lo stesso dirigente, è arrivato un patto: non mettersi pressione a vicenda, arrivare a fine stagione concentrandosi sul campo. Trattando, sì: il Milan rimetterà sul piatto un’offerta attorno ai 5 milioni di euro. Ma con la consapevolezza che, molto probabilmente, il treno è passato.
Finale già scritto? Non proprio: come Tare, anche Massimiliano Allegri è un fattore. Il feeling con il livornese è forte, come pure quello tra Maignan e lo zoccolo duro della squadra, che di Mike - specie ora che è tornato Magic - non si priverebbe volentieri. Proprio quella fiducia non percepita in un momento delicato, però, ha reso traballante il destino comune, anche se, come ha detto di recente lo stesso Tare, a Milano il portiere francese è felice e rimarrebbe volentieri. Il Milan, però, deve guardarsi attorno, con un ventaglio molto ampio di alternative: in Italia piacciono, per esempio, Suzuki del Parma e Caprile del Cagliari. All’estero la lista è ancora più lunga: Robin Risser del Lens e Berke Ozer del Lille, ma anche Noah Atubolu del Friburgo. Il casting è aperto: l’ultima volta che un portiere ha salutato a parametro zero (Donnarumma, sostituito proprio da Maignan) l’operazione è stata parecchio felice.
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