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Supercoppa all'estero, De Siervo da Riyadh: "Siamo stati i primi, oggi lo rivendichiamo fortemente"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 11:00Serie A
di Tommaso Bonan
fonte da Riyadh, Pietro Mazzara

Supercoppa all'estero, De Siervo da Riyadh: "Siamo stati i primi, oggi lo rivendichiamo fortemente"

"Siamo molto orgogliosi di essere ancora una volta in Arabia per la Supercoppa Italiana". A poche ore dal fischio d'inizio della finale tra Napoli e Bologna (ore 20 italiane, 22 locali, all'Al-Awwal Park Stadium), parla così Luigi De Siervo - ad della Lega Serie A - nel suo discorso iniziale al Social Football Summit in corso di svolgimento in queste ore presso la cornice del Radisson Blu di Riyadh (qui l'intervento completo). Ancora De Siervo: "Siamo stati i primi a esportare una competizione all’estero già nel 1993, con la Supercoppa a Washington tra Milan e Torino. Quello che è successo è che in un tempo che sembra ormai molto lontano, ovvero nel 2018, abbiamo sottoscritto un accordo strategico con il ministro dello sport Saudita e abbiamo deciso di portare all’estero, in maniera stabile, in un paese importante come l’Arabia Saudita un evento così. Siamo stati i primi e questo lo rivendichiamo fortemente oggi che l’Arabia Saudita è finalmente uno dei centri mondiali per quanto riguarda alcuni dei più grandi eventi sportivi nel mondo. In quel momento abbiamo capito che qua sta cambiando qualcosa, che qua lo sport andava ben oltre quella che era l’elemento sportivo e di intrattenimento al quale siamo abituati. Era davvero importante creare un ponte, quindi da quell’esperienza del gennaio 2019 abbiamo ripetuto la cosa, abbiamo cercato di andare oltre l’evento sportivo, abbiamo cercato di creare delle partnership che potessero aiutare ad accelerare il processo di crescita di questo paese nel mondo del del calcio. Chiudo dicendo che in Italia il calcio è più di una religione, lo sappiamo noi italiani è un elemento centrale della nostra vita sociale. Preghiamo che questa leadership che abbiamo conquistato nel tempo possa essere condivisa con dei paesi ambiziosi come l’Arabia, che hanno all’interno una visione molto importante e che pongono al centro non soltanto l’elemento sportivo ma le crescite di un sistema che tiene insieme il calcio maschile e il calcio femminile, soprattutto una chiave evolutiva come quella che porterà alla Coppa del Mondo qui". "Con Omar Mugharbel, CEO della Saudi Pro League, abbiamo costruito finalmente una sinergia importante. Sediamo entrambi nei board delle leghe mondiali intorno al quale si decidono un po’ le strategie rispetto a quelli che sono diciamo gli elementi emotivi di un mercato sempre più complicato. In questo contesto è estremamente difficile per il futuro per le leghe nazionali, perché come sapete le istituzioni che ci governano: la FIFA che evidentemente governa sul mondo, l’AFC per quanto riguarda la confederazione asiatica e la UEFA per quanto riguarda la confederazione europea, hanno tutte negli ultimi vent’anni sviluppato maggiormente la propria capacità, oltreché regolatoria, di organizzazione di competizione per Club, quindi creando dei prodotti che sono purtroppo alternativi ai campionati domestici e i broadcaster che decidono, di volta volta, di comprare gli uni o gli altri. Il futuro delle leghe nazionali è molto diciamo complesso".