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ESCLUSIVA TMW - Amelia: "L'Italia Under 20 in finale è il simbolo dell'ottimo lavoro di Viscidi"TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco Inzitari/I love Giana
venerdì 9 giugno 2023, 18:08Serie A
di Raimondo De Magistris
esclusiva

Amelia: "L'Italia Under 20 in finale è il simbolo dell'ottimo lavoro di Viscidi"

Lunga chiacchierata con Marco Amelia, ex portiere e oggi allenatore che sta completando in queste settimane la sua formazione a Coverciano nel Master UEFA Pro. Molto attento al calcio giovanile, Amelia sta seguendo il Mondiale Under 20 e ieri ha fatto visita a Tirrenia alla squadra Under 21 che sta preparando l'Europeo di categoria. "Sto seguendo questo Mondiale con grande curiosità, anche per vedere i nostri Under 20 a confronto con quelli delle altre Nazionali. E il confronto è decisamente positivo", il primo commento di Amelia che poi prosegue. "Abbiamo subito incontrato una delle squadre più forti, il Brasile, e abbiamo fatto bene. Le difficoltà in un Mondiale le trovi sempre, ma abbiamo dimostrato grosse qualità, un'ottima organizzazione tattica. Hanno sempre messo in campo un modo di giocare che permette ai singoli di mettere in mostra le loro qualità migliori".

In cosa invece, a tuo avviso, dobbiamo ancora migliorare a confronto con le altre squadre?
"Probabilmente l'alta intensità: le altre nazionali a tratti ci ha messo in difficoltà dal punto di vista fisico. E' quello l'unico aspetto su cui siamo un po' più indietro perché dal punto di vista qualitativo e tecnico muoviamo il pallone con qualità. Cerchiamo i giocatori, gli spazi che valorizzano gli inserimenti dei centrocampisti come Casadei, Baldanzi e Pafundi. Su quest'ultimo Nunziata sta facendo un ottimo lavoro, lo sta sfruttando nel modo giusto".

E' una squadra che propone calcio, come le altre Nazionali
"Questo è un lavoro che viene fatto da Viscidi. Il coordinatore delle nostre Nazionali porta avanti un lavoro uniforme per principi e modelli che poi vengono messi in campo dai vari ct. Tutti puntano a valorizzare i giocatori qualitativi, fermo restando che siamo una scuola che sa fare bene la fase difensiva. Sfruttare i giocatori di qualità, è questo il diktat. Abbiamo un futuro importante, ora i club puntino su di loro".

E qui arriva il passaggio complicato: in questa Under 20, solo Baldanzi e Casadei hanno già maturato esperienze importanti. Come mai?
"Perché sono due ragazzi che si sono adattati subito alle prerogative che si devono avere quando si fa il salto. In prima squadra, anche se si ha grande talento, bisogna avere una rapida di capacità di adattamento a quei ritmi. L'alta intensità, la velocità del passaggio, la velocità dei tocchi e di pensiero: sono tutti aspetti che devono essere allenati durante i due-tre anni di Primavera. Su questo facciamo un po' di fatica e poi i giocatori si ritrovano a dover fare un salto troppo grande. Spesso abbiamo visto giocatori che nel Campionato Primavera fanno faville e poi spariscono. Serve lavorare di più in sincronia".

Migliorare il Campionato Primavera o più Seconde Squadre in Serie C, qual è la tua idea?
"In questi anni mi sono confrontato con tanti allenatori di squadre Primavera e tutti mi dicono che l'aspetto da migliorare è la sincronia col calcio dei grandi. Sulle seconde squadre il discorso è un po' più profondo perché se ci fossero 20 seconde squadre non ci sarebbe più la Serie C. Insisterei un po' di più sulle Primavere e sul migliorare il più velocemente possibile i giocatori senza pensare al risultato. Alta intensità nel lavoro fisico ,a anche curare il lato caratteriale perché poi arrivi a 19-20 anni e devi saperci stare nel gruppo dei grandi. Lavorerei molto più su questo che sulle seconde squadre".


Quello della Federazione può essere un modello da seguire anche per i club?
"Assolutamente. Un modello di gioco con dei principi stabiliti che poi col tempo e con l'esperienza porta a valorizzare i pezzi migliori del nostro settore giovanile. E ha portato le nostre selezioni giovanili e essere protagoniste. Torno all'Under 20 che è arrivata fino alla finale: sarà una gara difficilissima contro l'Uruguay ma i nostri hanno fatto il salto di qualità, hanno un atteggiamento che permette loro di rendere al meglio. Esprime un calcio che va a valorizzare le nostre radici".

Anche la scuola dei portieri ci sta regalando ottimi prospetti
"E' vero che in Italia ci sono tanti portieri stranieri, soprattutto tra i top club, ma poi è la scuola italiana che li migliora. Il nostro modello è il migliore e si sta facendo un grande lavoro per confrontarsi anche con modelli diversi e crescere sempre di più. Stiamo tirando fuori tanti ragazzi, ci sono dei 2007 che hanno qualità importanti e sono cresciuti con questa scuola di lavoro".

Qual è il tuo preferito tra le giovani leve?
"Carnesecchi è il massimo di quello che è il prototipo di un portiere, moderno e con margini ci crescita ancora importanti. Viene dalla scuola Atalanta, cresce anno dopo anno. Ha presenza e personalità, è un ragazzo perbene. Poi ci sono tanti altri giovani portieri che mi stanno impressionando: in B Caprile e Turati hanno fatto benissimo e hanno un sicuro avvenire. In Serie A Di Gregorio quest'anno s'è imposto bene ed è un ottimo portiere".

Chiusura sul Milan. Che idea ti sei fatto su quanto accaduto questa settimana?
"Io sono molto vicino al Milan, ho legato col club, coi tifosi, sono spesso con le 'Legend'. Però ho anche una grossa onestà intellettuale e non è corretto giudicare una decisione senza approfondire ciò che è accaduto tra Maldini e il club. Maldini è la storia del Milan, è una famiglia storica di questo club. Però un giudizio buttato lì rischia di essere limitativo. Sappiamo che i modelli delle proprietà americane sono diversi rispetto ai nostri, la ricerca dei giocatori secondo il modello americano è diversa rispetto alla nostra ricerca: ci sono i big data matchati ai pareri di chi è a capo dell'area sportiva. Questi due modelli diversi di gestione non ha trovato un minimo comune denominatore al Milan. Il calcio sta cambiando, ci sono sempre più proprietà americane, devi adattarti e non è detto che sia un male perché il confronto porta sempre alla crescita".