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Napoli, Ranieri con la Roma riparte da Fuorigrotta: in 2 anni la Uefa e poi il crollo
Alla ripresa dopo la pausa per le Nazionali, ci sarà Claudio Ranieri sulla panchina della Roma. Il nuovo esordio sulla panchina giallorossa sarà non banale per il tecnico, visto che ad attenderlo ci sarà il Napoli di Conte. Una squadra che il mister conosce molto bene, avendola allenata all'inizio degli anni '90.
Come ricorda Il Mattino, sulla panchina partenopea è rimasto per sedici mesi e 55 partite. Nel primo campionato la qualificazione in Coppa Uefa.
Nell’estate successiva un mercato ricco da parte di Ferlaino, ma dopo il 5-0 nell’esordio europeo a Valencia - cinquina di Fonseca, il bomber uruguaiano che Ranieri aveva allenato a Cagliari: Ferlaino lo pagò 16 miliardi di lire, il club sardo era per metà suo - quel Napoli cominciò ad accusare colpi a vuoto.
Scoppiarono tensioni tra presidente e allenatore. Ferlaino si lamentava della preparazione e della gestione, ricordò a Ranieri che un suo collaboratore aveva bocciato pochi mesi prima l’attaccante del Monaco, tale George Weah. La panchina di Claudio, che cercava conforto nelle parole dell’amico sacerdote Gennaro Matino, iniziò a traballare. Pensò di averla salvata il 25 ottobre del ‘92, alla settima giornata, dopo una sofferta vittoria sulla Roma per 2-1, con i gol di Careca e Fonseca, quella che non fu la coppia dei sogni. Passarono appena due settimane: il Napoli affondò sotto i colpi del Milan (1-5, poker di Van Basten e gol di Eranio) e Ranieri fu licenziato.
Come ricorda Il Mattino, sulla panchina partenopea è rimasto per sedici mesi e 55 partite. Nel primo campionato la qualificazione in Coppa Uefa.
Nell’estate successiva un mercato ricco da parte di Ferlaino, ma dopo il 5-0 nell’esordio europeo a Valencia - cinquina di Fonseca, il bomber uruguaiano che Ranieri aveva allenato a Cagliari: Ferlaino lo pagò 16 miliardi di lire, il club sardo era per metà suo - quel Napoli cominciò ad accusare colpi a vuoto.
Scoppiarono tensioni tra presidente e allenatore. Ferlaino si lamentava della preparazione e della gestione, ricordò a Ranieri che un suo collaboratore aveva bocciato pochi mesi prima l’attaccante del Monaco, tale George Weah. La panchina di Claudio, che cercava conforto nelle parole dell’amico sacerdote Gennaro Matino, iniziò a traballare. Pensò di averla salvata il 25 ottobre del ‘92, alla settima giornata, dopo una sofferta vittoria sulla Roma per 2-1, con i gol di Careca e Fonseca, quella che non fu la coppia dei sogni. Passarono appena due settimane: il Napoli affondò sotto i colpi del Milan (1-5, poker di Van Basten e gol di Eranio) e Ranieri fu licenziato.
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