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La polveriera Inter "certifica" il lavoro di Inzaghi: in quattro anni, zero polemiche. Adesso Chivu ha un lavoro più grande di lui. A chi era diretto l'attacco di Lautaro? Calhanoglu, Pavard, Thuram e Dumfries possono partireTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00Editoriale
di Lorenzo Di Benedetto

La polveriera Inter "certifica" il lavoro di Inzaghi: in quattro anni, zero polemiche. Adesso Chivu ha un lavoro più grande di lui. A chi era diretto l'attacco di Lautaro? Calhanoglu, Pavard, Thuram e Dumfries possono partire

In casa Inter regna il caos. Le parole di Lautaro Martinez dopo l'eliminazione dal Mondiale per Club hanno fatto rumore, tanto rumore, e in questo breve periodo di stop, dove tutta la rosa nerazzurra dovrà ricaricare le batterie in vista della prossima stagione, la sensazione è che le cose possano essere aggiustate a fatica. Partiamo da una certezza: il club nerazzurro, con l'addio di Simone Inzaghi, ha aperto un nuovo ciclo ma ripartire dopo una batosta come quella subita in finale di Champions League dal Paris Saint-Germain non è affatto facile, come testimoniato anche dalle prestazioni non al top nella rassegna iridata negli Stati Uniti. Come se non bastasse, appunto, è arrivato anche il caos, che ha reso lo spogliatoio una polveriera. E allora la prima idea che viene in mente, riavvolgendo un attimo il nastro, è che nonostante sia stata apostrofato non sempre nei migliore dei modi, il lavoro svolto da Inzaghi nei suoi quattro anni all'Inter è stato come rivalutato. Quattro anni nei quali non ci sono mai state polemiche, eccezion fatta per il caso Lukaku dopo la finale di Champions persa contro il Manchester City nel 2023 che portò all'addio del centravanti belga deluso dallo scarso impiego. L'ex allenatore nerazzurro ha gestito sempre tutto al meglio, senza mai dare la possibilità che potessero nascere incomprensioni, e adesso, in un momento così delicato, la palla passerà nelle mani di Cristian Chivu, successore di Inzaghi.

Un lavoro forse più grande di Chivu.
Sarà una situazione molto complicata da gestire, forse un qualcosa di veramente troppo grande per un tecnico che ha allenato in Serie A meno di sei mesi in tutta la sua carriera, ma questi sono soltanto dei pensieri. La realtà, per il bene dell'Inter, deve essere diversa e il primo tassello l'allenatore rumeno lo ha già messo, visto che prima del rompete le righe, per l'inizio ufficiale delle vacanze estive della rosa, ha voluto parlare con la squadra, come a voler dire che l'ultima parola sarebbe stata la sua. Le parole di Lautaro però restano, la risposta di Calhanoglu nei giorni successivi ha fatto il resto, e la conferma di Marotta al fatto che l'attacco del capitano riguardasse il turco, arrivata poco dopo lo sfogo dell'argentino, ha chiuso il cerchio.


A chi si riferiva Lautaro?
Nelle ore seguenti alle parole di Lautaro Martinez ci siamo chiesti a più riprese se Calhanoglu fosse l'unico destinatario dell'attacco del capitano e, l'abbiamo detto, anche se Marotta ha provato a buttare acqua sul fuoco, l'idea che ci siamo fatti è che la risposta a questo quesito sia no. E allora chi sono gli altri giocatori? Sicuramente tutti, o quasi, quelli che hanno lasciato gli Stati Uniti, da Frattesi a Pavard fino a Bisseck e Zielinski. Ma anche Thuram non è fuori dal discorso e questo potrebbe complicare il futuro della ThuLa. Il francese infatti potrebbe partire, se dovesse arrivare una grande offerta, che coprirebbe la clausola da 85 milioni presente nel suo contratto. La partita di padel con Theo Hernandez, dopo l'abbandono del ritiro negli USA per infortunio, ha messo Pavard in una luce ancora più cattiva agli occhi di Lautaro Martinez e non solo, e anche il difensore non è detto che resti a Milano nella prossima stagione. Infine il capitolo Denzel Dumfries: l'olandese non ha preso bene lo sfogo di Lautaro nei confronti di Calhanoglu, suo amico all'interno dello spogliatoio e la possibilità che possa andare al Barcellona è molto concreta. Insomma, l'inizio di nuova stagione è tutt'altro che semplice in casa Inter, e il compito della dirigenza sarà quello di riportare il sereno al più presto, in un'annata che sarà in ogni caso complicata.