
Quanti infortuni, il Prof. Castellacci: "Non ce la faremo mai: troppi interessi economici"
La sosta Nazionali colpisce ancora: in questi giorni sono tanti i club che vedono tornare acciaccati i propri giocatori dalle partite giocate in giro per il mondo. Il Professor Enrico Castellacci, Presidente Nazionale dell'Associazione Medici del Calcio Italiani e medico della Nazionale Italiana tra il 2004 e il 2018, è intervenuto a TuttoMercatoWeb.com per analizzare la situazione in merito oltre che per parlare degli azzurri.
Stiamo sottovalutando il fattore delle troppe partite? Anche questa sosta ha portato molte brutte notizie.
"Non credo che lo stiamo sottovalutando, perché è un problema che si ripropone sistematicamente. Parlo da Presidente di tutti i medici del calcio italiani: il problema grosso è che noi lo diciamo da anni, ma la nostra voce non ha nessun valore. Lo ha detto anche l'AIC da parte dei calciatori, eppure...".
Come se lo spiega?
"Non c'è niente da fare: ci sono interessi di tipo economico che vanno al di là della salute del giocatore. Bisogna rendersene conto: non ce la faremo mai. Lo dico un po' sconcertato e demoralizzato. Più di dirlo, che dobbiamo fare?".
Non c'è proprio niente da fare, dunque?
"Dovrebbero essere i calciatori stessi a ribellarsi. Qualche sentimento infatti c'è già stato in merito a Milan-Como. Dovrebbe essere un sentimento comune, perché c'è un danno che si ripercuote immediatamente su giocatori e club, ma non solo. C'è un aspetto al quale nessuno sta pensando".
Quale?
"Che questi giocatori finiranno di giocare, un giorno. E si porteranno dietro tanti problemi in futuro. Vedo continuamente ex calciatori con problemi di sovraccarico che poi gli procurano tante problematiche".
Lukaku secondo lei è possibile che si riveda già in Supercoppa a dicembre?
"Premetto che non seguendolo non so esattamente l'entità dell'infortunio. Se si fosse fatto una lesione totale o subtotale si sarebbe dovuto operare. Se l'ha avuta parziale è il chirurgo a decidere se fare una terapia. Affrettare i tempi comunque non è consigliabile in generale: ci vuole un recupero oculato per non rischiare ricadute che sarebbero dannose per Antonio Conte e per il Napoli".
Bremer operato al menisco. Che ne pensa del suo problema?
"Un problema noioso. Un giocatore che ha avuto una lesione al legamento crociato anteriore, quindi grossa, può avere una ripercussione brutta a livello psicologico oltre che fisico, in questi casi. Mi auguro che non ci sia. Per la Juventus è stato un problema serio, mi auguro possa avere la forza caratteriale per affrontare questo nuovo recupero, non è mai facile".
Lei è fiducioso per il Mondiale?
"Sì, sono molto fiducioso. Prima di tutto perché statisticamente l'Italia che non va al Mondiale per la terza volta di fila mi sembra difficile. Secondo perché mi sembra che Rino stia facendo un buon lavoro. Ha una buona squadra, ha avuto ottimi risultati seppur non con squadre di primissima fascia. Lo spero tanto".
Lei li conosce bene: Gattuso, ma anche Buffon e poi Bonucci sono stati una mossa azzeccata per scuotere gli azzurri?
"Una mossa di bandiera: mettere personaggi storici come Buffon, affiancato poi da Gattuso che è sempre stato l'anima della Nazionale, non poteva che essere una mossa ottima. Gattuso lo chiamiamo 'Ringhio' proprio per quel carattere, quella voglia che ha nel fare le cose e che trasmette a tutti. Questo al di là delle sue qualità a livello tecnico. La Federazione è come se avesse mandato un messaggio a tutti, di non disamorarsi della Nazionale, visto che anche alla guida ci sono persone che ci tengono più di ogni altra cosa".
Ultime dai canali








Primo piano