Conte punge le big del Nord: "Sono diverse". Ha ragione? Cosa dicono i numeri
"Quello del Napoli è un percorso appena iniziato. A livello di struttura non siamo pronti per comandare”. Parola di Antonio Conte che, dopo il successo sulla Cremonese, ha anche chiamato in causa le dirette concorrenti: “Juventus, Milan e Inter, per struttura, seconde squadre, monte ingaggi e valore patrimoniale, sono diverse rispetto a tutte le altre”. Un confronto che, l’allenatore salentino l’ha detto chiaramente, avvalora il suo percorso in azzurro. Delle avversarie, ha avuto cronologicamente - Milan e Juventus avevano già giocato - la possibilità di rispondere solo l’Inter, che con Marotta ha rimandato al mittente il ruolo di favorito, mentre con Chivu ha dribblato.
Cosa dicono i numeri? Conte ha ragione. Le parole dell’allenatore del Napoli hanno un fondo - e non solo - di verità. Oltre alla tradizione che vede nelle tre big del Nord le squadre più aduse alla vittoria, è vero che la dimensione di Juventus, Inter e Milan resti, a oggi, molto diversa. Ci sono alcuni dati oggettivi, non solo la seconda squadra che le altre hanno e il Napoli no: lo stesso discorso vale per lo stadio, dato che la Juve ha da anni una sua casa e le milanesi hanno appena iniziato il percorso per arrivarci, ma sono già formalmente proprietarie di San Siro. La fotografia è nei fatturati: il Napoli, nell’anno del quarto scudetto, ha chiuso l’ultimo bilancio a 290,8 milioni di euro. Le rivali viaggiano a ben altro ritmo: il Milan, dopo un’annata tragicamente sportiva, ha chiuso a 494,5 milioni. La Juventus, anch’essa non proprio reduce da una stagione entusiasmante, fattura 529,6 milioni, mentre l’Inter da zero titoli guarda tutti dall’alto in basso grazie a ricavi per 567 milioni. Numeri che si riverberano sui rispettivi stipendi: i nerazzurri versano ai propri giocatori circa 141,5 milioni di euro in ingaggi, oltre 30 milioni in più dei 110 del Napoli. E anche la Juve (123 milioni) ha costi molto superiori. Il Milan, però, no. E qui si apre la falla nel ragionamento pur comprensibile di Conte.
Dal 2024 ADL spende. Eccome. Il Napoli, infatti, ha chiuso l’estate superando i rossoneri per monte ingaggi: 110 milioni a 104,5. Negli ultimi due campionati - cioè dall’arrivo di Conte - gli stipendi azzurri sono saliti di quasi 30 milioni (erano a 82,9), superando anche quelli della Roma. È una crescita che le rivali non hanno conosciuto: Inter e Milan sono rimaste stabili, la Juventus ha visto aumentare gli stipendi ma in misura inferiore. Il Napoli, del resto, è stato protagonista di campagne acquisti molto ambiziose: dal 2024 ha speso (dati Transfermarkt) circa 266 milioni di euro sul calciomercato. Sono più o meno gli stessi soldi del Milan (270) e circa 100 milioni in più dell’Inter, che nello stesso lasso di tempo si ferma a 169. Agli azzurri va riconosciuto un lavoro altrettanto poderoso in uscita, dato che dalle cessioni sono arrivati 209 milioni: il rapporto con il Milan (229) resta pressoché inalterato, mentre l’Inter (67) finisce dietro la lavagna. La Juventus in questo resta un caso a sé, dato che dal 2024 ha speso più di tutti (338 milioni) e incassato (198) meno di Napoli e Milan. È la conferma di una dimensione economica che resta, su questo Conte ha ragione, molto diversa. Ma il Napoli si sta avvicinando a grandi passi.
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