
Sacchi: "Colpito dall'atteggiamento degli azzurri, messaggio di Conte arrivato a tutto il gruppo"
L'ex tecnico del Milan e oggi opinionista de La Gazzetta dello Sport Arrigo Sacchi, all'interno delle pagine della rosea, ha commentato così la sconfitta subita dai rossoneri al debutto di campionato contro la Cremonese: "Sarebbe facile sparare a zero sui rossoneri, ma non sarebbe giusto. Credo che Allegri abbia bisogno di tempo per assemblare la squadra e per darle un gioco, e credo che in questo momento la società abbia il dovere di aiutare l’allenatore e i giocatori. Perdere al debutto fa male, molto male, il pubblico è certamente deluso, però penso che il carattere si tempri nelle difficoltà. Chi s’illudeva che al Milan bastasse qualche acquisto per rifarsi il trucco, dopo la disastrosa stagione passata, era evidentemente fuori strada. Non è una questione di giocatori, di un mediano o di un terzino, di un attaccante o di una mezzala: si deve, prima di tutto, avere uno spartito e poi scegliere gli interpreti".
Sul Napoli: "A colpirmi è stato l’atteggiamento dei giocatori di Conte: sempre pronti a lottare su ogni pallone, sempre disponibili ad aiutarsi. Ciò significa che il messaggio dell’allenatore sull’umiltà e sulla dedizione al lavoro è arrivato a tutto il gruppo. Se poi McTominay continua a regalare il bel calcio che ci ha riempito gli occhi nello scorso campionato, e se De Bruyne dimostra di essere ancora quel fuoriclasse che ha incantato al City, allora Conte può stare tranquillo. Anche se, conoscendolo, so bene che non è il tipo da rilassarsi e da godersi un successo. Starà già pensando alla prossima partita e, soprattutto, starà analizzando gli errori commessi nella sfida contro il Sassuolo. Antonio è fatto così, ed è la sua forza. E così vuole che sia anche il suo Napoli. Una cosa è sicura: chi vuole vincere lo scudetto deve fare i conti con i partenopei, che hanno dimostrato di avere ancora fame".
Sulla Roma: "Ero curioso di vedere all’opera la Roma di Gasperini. Il nuovo corso mi sembra partito nel migliore dei modi: corsa, aggressività, una versione anche se incompleta di ciò che per anni si è ammirato all’Atalanta. E il Bologna, pur attrezzato per contrastare e ripartire, grazie al gioco che Italiano ha saputo dare ai suoi ragazzi, alla lunga si è dovuto inchinare alla potenza dei giallorossi che possono essere una sorpresa".






