Palmeri: "Dopo Mariani, Guida Avar di Inter-Lazio...designazioni di Rocchi sembrano una sfida"
Il giornalista Tancredi Palmeri, nel suo editoriale per SportItalia, ha commentato è tornato sull'arbitraggio di Napoli-Inter, soffermandosi sul rigore concesso per il contatto Mkhitaryan-Di Lorenzo: "In Napoli-Inter è stato dato un rigore che non c’era, e non sembrava proprio esserci. Pace. Può capitare. Ma la modalità è un inedito nella storia del calcio: assegnato dal guardalinee per un’azione a cui era vicino l’arbitro e da cui era lontano l’assistente di gara, senza richiamo in campo del Var, e addirittura dopo che l’azione era già andata dall’altro lato del campo, al punto che nessuno allo stadio ha capito cosa stesse succedendo. Surreale.
Ma il problema è a monte. Se l’arbitro Mariani, uno dei migliori 5 in Italia, ha disfatto così il suo metodo di lavoro, poiché non è un fesso beh può averlo fatto solo per mancanza di serenità. E perché non lo era? Perché era lui l’arbitro vittima del discorso dei retropensieri di Conte in coda a Inter-Napoli dell’anno scorso. Ora, aborro con forza le critiche preventive alle designazioni. Ma un capo come Rocchi, conoscendo il precedente così fresco, dovrebbe aver avuto la lungimiranza nemmeno così eccezionale di fargli saltare un giro a Mariani su Napoli-Inter, per preservarlo e per garantire più serenità in un arbitraggio che comunque non sarebbe mai stato sereno.
E invece no. La designazione di Rocchi è sembrata una sfida. Alla logica, alla critica, ma anche ai suoi uomini stessi, che così sembrano più esposti che protetti. E fa il paio con altre decisioni di Rocchi con questo stile, come quando l’anno scorso mandò all’Avar della decisiva Inter-Lazio quel Guida che aveva confessato per quieto vivere di non poter più arbitrare il Napoli, e allora con che serenità avrebbe potuto suggerire qualcosa che potesse risultare decisivo in favore dell’Inter nella decisiva sfida a distanza per lo scudetto. O come quando Rocchi decise di tenere per un tempo in un cassetto gli audio Var di Inter-Roma sul mancato rigore decisivo su Bisseck, per sua scelta “per non inasprire gli animi”, di fatto prendendo una decisione politica non di uniformità e trasparenza a prescindere, ma facendo una scelta di opportunità pelosissima e che non gli compete minimamente, come se fosse il direttore editoriale della tv con i diritti dell’evento".






