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De Canio: "Con giocatori come Thauvin e Sanchez il gol per l'Udinese è quasi una certezza"
Luigi De Canio, ex allenatore tra le altre dell'Udinese, ha rilasciato una lunga intervista dedicata ai temi di attualità del club friulano in maglia bianconera alle colonne del Messaggero Veneto. Partendo dal fatto che, come la sua squadra 24 anni fa, i ragazzi di Runjaic sono chiamati a difendere il primato contro il Parma.
Ricorda De Canio: "È molto curiosa questa coincidenza che mi riporta a ricordi indelebili, ma sono due situazioni molto diverse, soprattutto perché questo Parma è una neopromossa, mentre quello che affrontammo noi allora può rientrare senza dubbio tra le squadre più forti mai costruite nel calcio italiano". Altri punti di contatto tra le due squadre? Dice il tecnico: "Una sola, ma molto importante, la dotazione in attacco. E qui mi riferisco a Thauvin e a Sanchez, quando rientrerà, perché con giocatori così il gol è quasi una certezza".
Quale l'errore da non commettere? "A Udine non ci sarà mai il rischio di un eccessivo entusiasmo. Noi allora eravamo consapevoli che il campionato era delle famose “sette sorelle” e nessuno pensava di lottare per il titolo, anche se poi rientrammo nella normalità con qualche eccesso di nervosismo e tensione di troppo legata proprio a quello che avevamo assaporato". Conclusione sul Parma di Pecchia: "Fabio è uno di quei pochi giocatori che ha studiato e il tempo gli ha dato ragione. Il suo Parma è dinamico, aggressivo e sa attaccare portando molti uomini in fase offensiva, non è solo di ripartenza e non si accontentano".
Ricorda De Canio: "È molto curiosa questa coincidenza che mi riporta a ricordi indelebili, ma sono due situazioni molto diverse, soprattutto perché questo Parma è una neopromossa, mentre quello che affrontammo noi allora può rientrare senza dubbio tra le squadre più forti mai costruite nel calcio italiano". Altri punti di contatto tra le due squadre? Dice il tecnico: "Una sola, ma molto importante, la dotazione in attacco. E qui mi riferisco a Thauvin e a Sanchez, quando rientrerà, perché con giocatori così il gol è quasi una certezza".
Quale l'errore da non commettere? "A Udine non ci sarà mai il rischio di un eccessivo entusiasmo. Noi allora eravamo consapevoli che il campionato era delle famose “sette sorelle” e nessuno pensava di lottare per il titolo, anche se poi rientrammo nella normalità con qualche eccesso di nervosismo e tensione di troppo legata proprio a quello che avevamo assaporato". Conclusione sul Parma di Pecchia: "Fabio è uno di quei pochi giocatori che ha studiato e il tempo gli ha dato ragione. Il suo Parma è dinamico, aggressivo e sa attaccare portando molti uomini in fase offensiva, non è solo di ripartenza e non si accontentano".
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