
Pastorello racconta: "Bonny? L'Inter si fece avanti a marzo. C'era l'ok anche di Inzaghi"
Lunga intervista concessa al quotidiano spagnolo AS da parte dell'agente Federico Pastorello. Queste le sue parole, su Lukaku: "Con il senno di poi, probabilmente no. Ma Romelu fu inserito nella lista del Pallone d'Oro quell'anno, cosa mai accaduta prima, e fu un trasferimento record dal campionato italiano. Fu la decisione giusta in quel momento. Poi ci sono le variabili umane; nessuno avrebbe potuto prevedere le difficoltà di Lukaku, forse non tanto ambientali, perché conosceva il club, quanto piuttosto nel suo rapporto con l'allenatore. Veniva da un rapporto quasi padre-figlio con Conte, e quella differenza di approccio lo condizionò in qualche modo, insieme all'infortunio che subì. Se non fosse stato per quello, la storia sarebbe stata diversa".
Quando Conte lo chiama, lui va.
"Lukaku si è adattato bene all'Italia. Quando Antonio lo ha chiamato e gli ha chiesto di andare al Napoli lui ha accettato subito. Non se n'è nemmeno parlato. Era il momento migliore per lavorare di nuovo insieme, e i risultati gli hanno dato ragione".
Ci sono similitudini tra Conte-Lukaku e Bonny-Chivu?
"Non è proprio così perché Ausilio aveva iniziato a farsi avanti sul giocatore già a marzo. Quindi la presenza dell'allenatore conta fino ad un certo punto: la volontà di prenderlo era proprio dell'Inter. Anche Simone Inzaghi aveva approvato questo trasferimento".
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