Cala il pubblico allo Stadio Curi: quale il vero motivo?

Come scrive La Nazione, il Perugia compie l’impresa sul campo del Crotone e al ritorno al Curi trova sì e no settemila spettatori nella gara con il Cittadella. Eppure i biancorossi sono secondi in classifica, hanno messo insieme 19 punti, compiuto un mezzo miracolo in Calabria, ma sembra se ne siano accorti in pochi. Il dato di sabato al Curi è il più basso della stagione: nelle sei partite giocate in casa, con il Cittadella è stato registrato il più basso, 7.346 presenze. Questo però è il dato ufficiale, quello che comprende l’intera quota abbonati più i paganti. Ma presumibilmente non tutti gli abbonati hanno risposto presente all’appuntamento. Perché gli spazi vuoti erano… rumorosi. C’è da dire che nelle scorse sfide hanno fatto la differenza anche l’orario e il pubblico ospite. Perché giocare il sabato alle 15 non è sempre un vantaggio.

Ma ci sono appuntamenti, come quello di sabato che andrebbero rispettati, perché il Grifo si presentava alla sfida forte di un successo importante e di una classifica esaltante. Dalla prima con il Chievo fino all’Ascoli era stato un crescendo, con l’unica eccezione di sabato, con il pubblico che ha fatto un passo indietro. La serata più bella al Curi, a livello di pubblico, è stata in occasione della partita con l’Ascoli, con 9.233 presenza, in questo caso si registrano anche mille sostenitori bianconeri. Giornata importante anche quella con il Pisa con 9.036 tifosi sugli spalti, con importante presenza di toscani. Con il Frosinone, nel turno infrasettimanale del martedì, c’erano 8.641 tifosi, discreta rappresentanza ciociara, ma importante presenza biancorossa. Con la Juve Stabia c’erano 8.522 presenze mentre al debutto con il Chievo 7.840 spettatori. Sabato l’involuzione che farà riflettere parecchio se non sarà un episodio isolato.