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Ciao Giuseppe: un pezzo di storia e del patrimonio umano del Trasimeno che ci lascia
giovedì 24 settembre 2020, 16:55News
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net
fonte Antonello Menconi

Ciao Giuseppe: un pezzo di storia e del patrimonio umano del Trasimeno che ci lascia

Il Trasimeno piange uno dei simboli della ristorazione. È deceduto all’età di 87 anni (compiuti lo scorso 23 luglio) il cavaliere e commendatore del lavoro Giuseppe Vecchini, amico di lunga data e da tutti conosciuto con il nome dello storico ristorante “Da Settimio”. Oltre ai riconoscimenti per il suo lavoro di ristoratore, Giuseppe Vecchini era una persona molto amata dai suoi compaesani per la partecipazione al mondo associativo e il contributo che dava alle iniziative del paese. Il ristorante, posto in bella posizione sul lungolago della frazione lacustre, è quello che si può definire un “locale storico”  con oltre cento anni di vita di cui Giuseppe Vecchini, insieme alla moglie Marida, ne rappresenta una gran parte anche se l’attività venne avviata dai suoi genitori Quello che sarebbe diventato un luogo di elezione per chi vuole mangiare la cucina tipica a base di pesce di lago nasce infatti per iniziativa di Settimio Vecchini, da cui il nome del locale rimasto immutato nel tempo e la moglie Amalia discendente di Donan Eufrasia che sul finire dell’Ottocento apri in questa località un’osteria.

Agli inizi del Novecento il padre di Giuseppe avviò una piccola attività di servizio di taxi come barcantina per i cacciatori che venivano a caccia al lago, allora uno sport per cui il bacino lacustre era molto conosciuto, come dimostrano le frequentazioni di tanti nobili e ricchi borghesi dell’epoca. Mentre Settimio portava i clienti in giro per il lago la moglie Amalia cucinava nel piccolo locale adiacente l’abitazione acquistando, in poco tempo, la notevole fama che avrebbe permesso l’ampliarsi dell’attività di ristorazione. A Giuseppe si devono gli ampliamenti del locale e la prosecuzione della tradizione della cucina a base di pesce di lago ripresa dal figlio Francesco che, insieme a tutta la famiglia, oggi lo gestisce mantenendo viva una tradizione centenaria sia culinaria che di sostegno alle attività del paese. Le più sentite condoglianze a tutta la famiglia e alle persone a lui vicine.